Coronavirus, l’epidemiologo: “Il contagio in Lombardia aumenterà per un mese”

Sul Coronavirus interviene Ben Cowling, epidemiologo ed esperto di statistica medica. Lo scienziato ribadisce l’importanza di quarantena e isolamento per non mandare in tilt il sistema sanitario.

Corona virus - Leggilo.org

 

Sta diventando sempre più allarmante la situazione venutasi a creare in Italia a causa della diffusione del Coronavirus. Il virus ha raggiunto più di 2000 persone e provocato il decesso di più di 75. L’88% dei casi di contagiati da Covid 19 risiede in Lombardia. L’emergenza non è solo per la salute in quanto il Coronavirus non è, nella maggior parte dei casi, molto più grave di una normale influenza stagionale. L’emergenza vera è per il sistema sanitario che rischia di collassare da un momento all’altro per i troppi ricoveri tutti nello stesso periodo. Soltanto a Lodi, qualche  giorno fa, ci sono stati ben 51 ricoveri tutti nella stessa notte, di cui 17 necessitavano di terapie intensive. Al fine di cercare di contenere il più possibile la diffusione del virus il Governo ha deciso di prolungare la chiusura delle scuole fino al 15 marzo. Sulla questione è intervenuto l’epidemiologo e studioso di statistica medica Ben Cowling. Il dottor Cowling sottolinea l’importanza di misure come la quarantena, l’autoisolamento e la chiusura di scuole e luoghi d’incontro come teatri, cinema e musei. Ciò – a detta dello scienziato – non eviterà, forse, la diffusione del virus ma la diluirà nel tempo. “Non è possibile contenere il Covid 19. Ma isolamento, quarantena, chiusura delle scuole servono a distribuire l’epidemia su un periodo più ampio“. Queste le parole di Cowling alla Repubblica.

Dai dati di cui dispongo, penso che l’incidenza delle infezioni da Covid-19 in Lombardia stia ancora crescendo e che sia destinata ad aumentare per un mese. Come reagiranno gli ospedali di quella regione quando si troveranno a fronteggiare un numero di pazienti due, tre, cinque, dieci volte quello attuale, se già adesso sono al limite?” osserva il medico. Ma se riusciremo a dilazionare nel tempo i contagi, gli ospedali non dovranno curare un numero elevatissimo di persone tutte nello stesso periodo andando in tilt. I rischi del sovraffollamento delle strutture sanitarie- secondo il dottor Ben Cowling – peserebbero, infatti, non soltanto per i pazienti contagiati da Coronavirus che non avrebbero più letti a disposizione. A pagarne le conseguenze sarebbero anche persone affette da altre patologie gravi come i malati di cancro che devono seguire cicli di chemioterapia o i diabetici che devono fare la dialisi. Questi ultimi rischierebbero di non poter più seguire le terapie per mancanza di posti letto.

Secondo Cowling le misure più efficaci, al momento, sono proprio chiusura delle scuole, isolamento e quarantena. Addirittura – spiega l’epidemiologo – in Cina le autorità hanno iniziato ad effettuare la geolocalizzazione dei pazienti infetti attraverso il cellulare per controllare gli spostamenti. Mentre è inutile – a suo avviso – ostinarsi nella ricerca spasmodica del famigerato “paziente 0” perché il virus poteva essere in Italia già da prima e portato non da una ma da più persone. Come ritiene inutile mettere posti di blocco con polizia ed esercito intorno ai comuni “rossi” per evitare che le persone si spostino e possano portare il Covid 19 in altri luoghi. Infatti – a suo dire – ormai il virus è un po’ in tutta Italia. In tutto il mondo anzi. E l’unica cosa che possiamo fare è fare in modo di non ammalarci tutti nello stesso periodo per non far crollare il sistema sanitario. E le previsioni per l’immediato futuro non sono buone: “Le misure draconiane di contenimento messe in atto dalla Cina sembrano aver posto fine alla prima ondata di infezioni. Ma ora devono stare in guardia per una possibile seconda ondata. E non sono sicuro che i provvedimenti rigorosi attuati siano sostenibili anche nei prossimi mesi

Fonte: Repubblica

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