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Governo, pronta la sanatoria per 600mila stranieri: “Lo Stato incasserà 1,2 miliardi”

Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese accelera per l’approvazione della maxi-sanatoria per quasi 600mila immigrati irregolari che lavorano nel nostro Paese. Si stiva un ricavo per lo Stato di quasi 1,2 miliardi di euro. 

Dopo l’annuncio di qualche settimana fa, il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha deciso di pressare l’Esecutivo del Presidente Giuseppe Conte per l’approvazione, al più presto, della maxi-sanatoria per gli immigrati irregolari che lavorano nel nostro Paese. Come spiega Il Sole 24 Ore, si stima che nel solo settore domestico lavorino 200mila stranieri non comunitari senza permesso di soggiorno, come colf, badanti o baby sitter. Il numero sale a dismisura se si considerano altri settori industriali, fino a 562mila, secondo la Fondazione Ismu. Cifre destinate a crescere nel 2020 e nel 2021 per effetto delle strette sulle richieste di asilo e la cancellazione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari contenute nel primo Decreto Sicurezza voluto dal Governo Giallo-Verde e dall’allora Capo del Viminale Matteo Salvini. L’ultima sanatoria risale al 2012, mentre quella più consistente venne varata nel 2002 sotto l’effetto della Legge Bossi-Fini, che separò due in le categorie da regolarizzare: una per colf e badanti (Legge 189/2002) e una per gli altri lavoratori (Legge 222/2002).

Al vaglio del Governo la possibilità di un provvedimento che consenta la regolarizzazione degli stranieri già presenti in Italia, che però non sono legalizzati agli occhi dello Stato, in presenza di un contratto di lavoro. Alla stipula del contratto, il datore di lavoro si presterà al pagamento di un contributo forfettario, dopodiché avverrà il rilascio del permesso di soggiorno. Come spiega Chiara Tronchin, della Fondazione Leone Moressa: “Il beneficio economico di una nuova sanatoria è quantificabile in un gettito fiscale di 405 milioni tra Irpef e addizionali locali, 218 milioni di contributi versati dalle famiglie datrici di lavoro domestico, e 586 milioni di contributi versati dalle imprese”. Ovvero un gettito complessivo di quasi 1,2 miliardi di euro. Come aggiunge Tgcom24, nelle previsioni del Governo, la regolarizzazione porterebbe un continuo gettito, supponendo che negli anni rimangano nel circuito lavorativo legale. Infine aggiunge Andrea Zini, Vicepresidente di Assindatcolf, associazione sindacale dei datori di lavoro domestico: “Oltre alla sanatoria servirebbe un incentivo alle famiglie per tenere in regola i lavoratori, evitando così che ritornino a lavorare in nero, anche se con il permesso di soggiorno“.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore, Tgcom24

Pubblicato da
Mario Cassese

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