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Politica

Mattia Santori: “Se la Lega e Salvini perdono voti è merito nostro, è evidente”

Il destino del movimento, le elezioni regionali in Emilia Romagna e Matteo Salvini. Mattia Santori racconta le “Sardine” e lancia la sfida al centrodestra. 

Mattia Santori, probabilmente il volto più conosciuto del movimento “Sardine”, in una lunga intervista rilasciata a Repubblica, ha parlato degli obiettivi del gruppo creato insieme a Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Gareffa, lo scorso 14 novembre. Movimento che secondo gli ultimi sondaggi suscita l’interesse di voto di molti italiani, come racconta il Fatto Quotidiano addirittura di 1 su 4, e che si appresta alla sua prima grande prova in occasione delle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna il prossimo 26 gennaio. Santori, 32 anni, bolognese e laureato in Economia, ha ribadito che non vi è nessuna intenzione di trasformare il movimento in un partito politico, anche se il gruppo si è affrettato a registrare il logo presso l’Euipo, l’ufficio della Ue per la proprietà intellettuale, come racconta SkyTg24. “Sardine” che si preparano a scendere in piazza San Giovanni a Roma, il prossimo 14 dicembre, per quello che sembra a tutti gli effetti un battesimo politico.

Per Santori, che giorni fa aveva attaccato il leader della Lega Matteo Salvini, la discesa del partito dell’ex Ministro dell’Interno è una buona notizia, ma è in ogni caso accompagnata dall’avanzata di Fratelli D’Italia di Giorgia Meloni. A suo dire però i sondaggi svelano un altro particolare importante, ovvero che le “Sardine” stiano riuscendo a scrollarsi di dosso l’etichetta di anti-Salvini, ed a presentarsi come forza propositrice. E dire che il movimento è nato proprio come segno di protesta, durante la presentazione a Bologna della candidata alla presidenza della Regione emiliana Lucia Bergonzoni. Racconta Santori: “Questi sondaggi fotografano l’interesse nei nostri confronti, ma non la partecipazione effettiva. A noi importa solo quella. Quante persone fisicamente si avvicinano a noi. Quanti ci mettono la faccia e il corpo. Sabato ci aspettiamo una risposta vera da Roma e dal Lazio. Nel resto d’Italia è successo. Ma a Piazza San Giovanni deve accadere qualcosa di grande, altrimenti chi ha manifestato nelle altre città si sentirà solo. Per chi sta impigrito sul divano è arrivato il momento di alzarsi, di smetterla di pensare che il problema riguarda altri, che sia ancora il momento di delegare. I numeri ci dicono che Salvini cala ma Fratelli d’italia cresce. Non mi pare sia un partito simile alla Dc, né che la Meloni assomigli a De Gasperi. Il problema rimane. Però un aspetto positivo nel sondaggio c’è. Significa che non veniamo visti solo come un movimento anti-Salvini. Siamo invece un movimento a difesa di qualcosa che dovrebbe preoccupare tutti: un linguaggio più rispettoso che non ha bisogno di trucchetti, la ricostruzione di un tessuto democratico. In un’Italia che si sta sgretolando dovremmo essere tutti più coesi. Mi rendo conto che a Bologna è più facile far passare questo messaggio. Ma cresciamo anche altrove”.

“Nelle nostre manifestazioni tanta gente che si era allontana dalla politica”

Il problema maggiore, in questo momento, per le “Sardine” è rischiare di essere inghiottito o strumentalizzato da qualche partito di sinistra che è in cerca di linfa nuova. Certo il movimento, che sabato scorso è sceso in piazza per Stefano Bonaccini a Bologna, sostiene apertamente il centrosinistra. Ma il problema da porsi, avvisa Santori, è come raggiungere tutte quelle persone che ormai si sono allontanate dalla politica. Racconta il giovane bolognese: “Tutto questo vuole dire che l’Emilia non abbocca a un certo linguaggio politico. Il grande tema è andare oltre il bacino elettorale della sinistra. Il centrodestra fa finta di essersi ritrovato. Le piazze che noi riempiamo però sono uno spaccato variegato della società. Molto più potente e molto più attivo della mobilitazione di un partito. Dimostrano a chi pensava di non avere rivali che un rivale esiste. Negli eventi delle Sardine si ritrovano omosessuali e cattolici, comunisti e centristi, 5 stelle e moderati di Forza Italia, renziani e militanti del Pd, ma c’è soprattutto tanta gente che era assente dalla scena politica. È la chiave di questo successo. Un senso di unità. Non di fronte a un nemico comune come è il governo giallo-rosso, ma in difesa di un confronto equilibrato, di regole di convivenza civile. Poi verranno le tattiche, i leader, la politica. Intanto riceviamo l’apprezzamento dell’Anpi e delle associazioni cattoliche, degli animalisti e dei sindacati. Gente a cui sta a cuore il nostro destino democratico”.

“Non creeremo nessun partito, bene l’apertura dei moderati nei nostri confronti”

Ma nessun partito politico è in cantiere, spiega Santori: “Abbiamo sempre detto che non vogliamo creare una forza politica. Per questo temiamo i sondaggi che ci lanciano nella stratosfera. Vogliamo invece riconoscere la competenza della politica. Io farei follie per diventare assessore allo Sport nella mia regione, ma non sarei in grado. In Emilia abbiamo una fortuna che non tutte le Sardine d’Italia hanno: siamo rappresentati da un centrosinistra senza estremismi. Qui ha prevalso la razionalità di fronte al baratro di una destra così divisiva”. E dell’endorsement di Francesca Pascale, la cui opinione a detta di molti è tenuta in considerazione dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, cosa ne pensa Santori? “Certo. L’apertura dei moderati è positiva. Ma non dimentico che Forza Italia, in Emilia e nelle altre regioni, sostiene la Lega e la Meloni”.

“I piccoli partiti di sinistra sono stati sleali nei nostri confronti”

L’autonomia del movimento, insomma, è fondamentale, almeno in questa fase nascente. Ma sono stati diversi i tentativi, spiega Santori, da parte di piccoli partiti di sinistra, di infiltrarsi nel gruppo: “Sa quanta gente del mondo della cultura e dello spettacolo abbiamo contattato prima di metterci in gioco? Ci hanno detto un sacco di no. Ma niente nomi. Non avevano il coraggio di esporsi. Posso fare molti errori ma vedere un 30enne che con altri tre ragazzi non si fa intimorire ha aiutato le Sardine a crescere, a rompere il muro di omertà. Mi ha stupito che il Pd e i 5 stelle, il cui elettorato rappresenta gran parte delle nostre piazze, abbiano rispettato la nostra autonomia. I partiti più piccoli invece hanno provato a strumentalizzarci. Potere al popolo, in maniera sporca, si è infilato nella piazza di Firenze. Così Rifondazione che è venuta a fare volantinaggio dove non doveva. Diciamo che noi proviamo a riempire il cervello delle persone prima che qualcuno riesca a riempire la loro pancia. Sembra che ci stiamo riuscendo”.

 

Fonte: Repubblica, Il Fatto Quotidiano, SkyTg24

Pubblicato da
Mario Cassese

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