Il sindaco di Bibbiano torna libero. Nicola Zingaretti: “Ora la Lega chieda scusa”

La Cassazione ha sospeso l’obbligo di dimora per Andrea Carletti, il sindaco di Bibbiano coinvolto nella storia degli affidi illeciti.  Il segretario del PD Nicola Zingaretti e il leader d’Italia Viva Matteo Renzi, come prima reazione, accusano gli avversari politici di aver strumentalizzato la vicenda e pretendono le loro scuse.

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Negli ultimi mesi le vicende inerenti i presunti affidi illeciti di minori avvenuti a Bibbiano (Reggio Emilia) hanno fatto molto discutere e si sono trasformati nell’ennesimo campo di battaglia tra i partiti. Da un lato la Lega e i Cinque Stelle, ai tempi alleati di Governo, chiedevano giustizia e delucidazioni. Dall’altro lato il Partito Democratico di Nicola Zingaretti difendeva a spada tratta il loro esponente Dem, il sindaco Andrea Carletti. Carletti fu dapprima arrestato, poi messo ai domiciliari e, infine, obbligato a permanere nel Comune di residenza. E’ stato uno dei principali nomi coinvolti e travolti dall’inchiesta Angeli e Demoni. Il prefetto lo aveva sospeso dal suo incarico e lui stesso aveva deciso di autosospendersi dal PD. Ma ora i giudici  hanno accolto il ricorso degli avvocati di Carletti e – riferisce Open – martedì 3 dicembre la Cassazione ha deciso di revocare anche l’obbligo di dimora. Pertanto Andrea Carletti torna ad essere, a tutti gli effetti, un uomo libero. Il Prefetto di Reggio Emilia, Maria Grazia Forte, ha già annunciato che Carletti potrà riprendere immediatamente il suo ruolo di sindaco. Eppure la questione non finisce qui. Non nelle stanze della Politica almeno. Infatti c’è già chi punta il dito contro gli avversari.“Insomma hanno fatto tanto rumore per nulla. Hanno strumentalizzato una vicenda per farsi campagna elettorale. Ora ci attendiamo le scuse di chi ha ingiustamente accusato un uomo per bene come Carletti”. Queste le immediate parole del segretario Dem Nicola Zingaretti sul suo profilo Facebook.

Nicola Zingaretti

4 ore fa

La campagna indecente contro il Pd e il sindaco di Bibbiano non si dimentica. Ma oggi c’è una altra domanda. Chi chiederà scusa ad Andrea Carletti e alle persone messe alla gogna ingiustamente? La Giustizia sta facendo chiarezza e ha tutto il nostro sostegno. A chi ha utilizzato una storia di cronaca giudiziaria per organizzarci una campagna politica dico nuovamente: vergognatevi!

Ricordiamo che il suo partito ha sempre cercato di negare che a Bibbiano vi fosse un caso di abusi d’ufficio e affidi illeciti. Diversi esponenti arrivarono a sostenere che quella di Bibbiano era tutta una leggenda. Posizione sostenuta anche dai grillini una volta divenuti alleati dei Dem. Cambiamento dovuto sicuramente al cambio di alleati al Governo. Infatti le precedenti posizioni del M5S, i quali avevano deinito il PD come “Il partito di Bibbiano” costarono una querela a Luigi Di Maio da parte del segretario PD Nicola Zingaretti. Salvo poi trovarsi sulla stessa lunghezza d’onda il mese successivo. E, dopo l’assoluzione del sindaco Andrea carletti,  anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva, non ha perso l’occasione di aggredire gli avversari: “La giustizia arriva sempre. Andrea Carletti non doveva neppure essere arrestato. I soliti giustizialisti hanno messo in scena le solite pagliacciate perché loro hanno più a cuore i sondaggi che la verità. Noi non smetteremo mai di chiedere giustizia. MAI!”. 

La scarcerazione di Carletti e le elezioni regionali in Emilia

E – come sottolinea Repubblica – l’assoluzione del Dem Carletti potrebbe avere risvolti inaspettati per i risultati delle regionali in Emilia Romagna che si terranno a gennaio 2020. O almeno questo è quanto sperano gli esponenti e i sostenitori del Partito Democratico. Infatti la candidata in corsa, le senatrice leghista Lucia Borgonzoni, fu proprio colei che a settembre si alzò in piedi al Senato mostrando una maglia su cui era scritto “Parlateci di Bibbiano”. Vicenda che non ha mancato di ricordare Stefano Vaccari, della segreteria nazionale PD: “Abbiamo ancora negli occhi l’immagine vergognosa della maglietta indossata nell’Aula del Senato da Lucia Borgonzoni.Ora, cara Borgonzoni, parlatene voi di Bibbiano se avete una dignità e chiedete scusa”. E analoga posizione quella delle sardine, il movimento di piazza, teoricamente apolitico, nato circa un mese fa a Bologna con l’unico scopo di protestare contro il leader della Lega Matteo Salvini. Prima ancora della decisione della Cassazione di revocare l’obbligo di dimora a Carletti, uno dei loro esponenti aveva dichiarato:“Inutile che la Lega continui a parlare di Bibbiano. Gli emiliani non ci cascano, sanno che sono tutte storielle e non abboccano ai vostri slogan populisti”. Ma gli abitanti di Bibbiano sembrano pensarla diversamente. Recentemente intervistati sulle intenzioni di voto in vista delle prossime elezioni regionali, la maggior parte ha risposto:“Mai più voteremo PD! Ci hanno abbandonato a noi stessi. Ci hanno tradito. Piuttosto restiamo a casa e non votiamo, ma il PD mai più!”.

Carletti torna a fare il sindaco

Dopo la revoca delle misure cautelari, Andrea Carletti da oggi può tornare a fare il sindaco in municipio a Bibbiano, nel pieno delle sue funzioni“. A parlare è il Prefetto di Reggio Emilia, Maria Grazia Forte, interpellata dall’Ansa sulla decisione della Cassazione di annullare l’obbligo di dimora nei confronti del primo cittadino PD di Bibbiano.
Tecnicamente poteva farlo quando il 20 settembre scorso gli sono stati revocati gli arresti domiciliari” ha detto il Prefetto che aveva sospeso il sindaco dal suo ruolo vista la natura restrittiva delle misure cautelari  “ma il Riesame avendo applicato l’obbligo di dimora  – Carletti è residente ad Albinea, in un altro Comune –  il Primo Cittadino non poteva mettere piede in sede. Una sospensione che dopo la decisione della Suprema Corte, cade automaticamente senza bisogno di ulteriori atti o revoche prefettizie“.

Fonte: Open, Repubblica, Nicola Zingaretti Facebook, Ansa

 

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