M5S, un altro abuso edilizio intralcia i piani di Luigi Di Maio

I Cinque Stelle per le prossime elezioni regionali in Calabria sosterranno il docente Unical Francesco Aiello. Ma l’uomo sarebbe  invischiato  in un caso di abuso edilizio che ha coinvolto Tar e dal Consiglio di Stato. Un altro inciampo sul tema da parte di Luigi Di Maio, dopo il caso che coinvolse la sua famiglia.

Un altro abuso edilizio Di Maio - Leggilo.Org

E’ lui il nostro uomo. E’ l’uomo giusto per governare una regione complessa come la Calabria. Riporteremo in vita questo territorio, combattendo duramente contro le mafie, gli abusi e la politica delle clientele”. Queste – riferisce Repubblica – le parole piene di zelo il pentastellato Paolo Parentela riferendosi al loro candidato in corsa per la Calabria, il professor Francesco Aiello, docente di Politica economica presso l’Università della Calabri). Tuttavia tra il dire e il fare, talvolta, c’è di mezzo il mare. In questo caso c’è di mezzo il secondo piano di un’abitazione. Infatti la villetta di Aiello è stata più e più volte dichiarata parzialmente abusiva e dovrebbe, quindi, venir in parte demolita. Ma il professore, insieme al fratello, la lasciano cosi’ com’era, nonostante quanto stabilito dal Tar e dal Consiglio di Stato. Questa storia affonda le sue radici negli anni ’80, 40 anni fa quando i genitori di Francesco Aiello costruirono l’abitazione. Fin da subito qualcosa non quadrava. Infatti il tecnico del Comune la dichiarò non in regola sotto il profilo volumetrico e, inoltre, accertò che l’uso che ne veniva fatto era diverso da quello previsto dal piano di lottizzazione. Conclusione: la casa doveva essere in parte demolita. Ma i proprietari trascinarono la questione fino al 1999, anno in cui il Comune decise di revocare la concessione edilizia. A quel punto i signori Aiello fecero ricorso al Tar per bloccare l’iniziativa del Comune ma persero la causa. Ma ancora nulla. Anche questa sentenza venne ignorata. Si arriva così al 2009 e stavolta la casa è passata in eredità ai due fratelli Domenico e Francesco Aiello ai quali viene notificata l’ennesima ordinanza di demolizione.  Passa un altro decennio e un vicino di casa ricorda al Comune che la villetta non è in regola. A questo punto il Comune sollecita nuovamente i fratelli Aiello a demolire il secondo piano dell’abitazione ma anche questa volta senza  alcun risultato. Il professor Aiello – riporta Adnkronos – si è subito difeso accusando gli avversari e i media: “Si tratta del solito sciacallaggio per distruggere una persona perbene come me. Io non ho alcuna responsabilità. La casa la costruirono i miei genitori, cosa c’entro io?”.

I Cinque Stelle si dividono su Aiello

Il leader dei Cinque Stelle Luigi Di Maio, fino all’ultimo dubbioso se partecipare o no alla corsa in Calabria, alla fine ha fatto scegliere gli elettori sulla piattaforma Rousseau. Il nome di Francesco Aiello, secondo le parole degli esponenti del Movimento, avrebbe dovuto segnare un punto di svolta, una rottura. Sicuramente, come sottolinea Il Fatto Quotidiano, ha decretato la rottura con il PD, almeno a livello regionale. Infatti se inizialmente si pensava di correre ancora insieme come in Umbria, il nome di Aiello ha fatto sfumare definitivamente quest’ipotesi in quanto i Dem non rinunciano ad appoggiare il loro prescelto, l’imprenditore Pippo Calippo. E non hanno neppure accettato che i pentastellati lo sostenessero senza esporre il loro simbolo di Partito. Tuttavia Francesco Aiello ha portato discordia che all’interno del Movimento di Beppe Grillo. Infatti anche una parte consistente dei Cinque Stelle non approva il professore. Una parte di attivisti sostiene la candidatura civica dell’ex direttore della Protezione civile Carlo Tansi. Mentre una terza fazione  è con la deputata Dalila Nesci.Luigi Di Maio, schierato da subito con Francesco Aiello, ora, di fronte a questo abuso da parte del candidato che sostiene, ha dichiarato: “Mi attendo che Aiello chiarisca questa situazione il prima possibile“.

Soltanto pochi giorni fa, riferendosi agli alleati del PD di Nicola Zingaretti che vogliono far slittare di sei mesi la legge sull’abolizione della prescrizione, Di Maio si era espresso così: “Noi siamo un Partito onesto, con i criminali non vogliamo avere a che fare. Ci siamo liberati della Lega e ora ci sbarazzeremo anche del PD se non fa come diciamo noi”. Sarebbe il caso di ricordargli che anche l’abusivismo edilizio è un crimine.

Fonte: Adnkronos, Repubblica, Il Fatto Quotidiano.

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