“Don Giorgio De Capitani diffamò Salvini”. Ora il sacerdote lo deve risarcire

Don Giorgio De Capitani è stato condannato dal Tribunale di Lecco per diffamazione tra marzo e ottobre 2015 neio confronti del leader della Lega, Matteo Salvini.

Don Giorgio Capitani condannato - Leggilo.Org

Il Tribunale di Lecco ha ritenuto Don Giorgio De Capitani colpevole del reato di diffamazione per alcuni articoli pubblicati sul suo blog e per dei post su un social network nei confronti di Matteo Salvini. Questa la sentenza pronunciata dal giudice monocratico di Lecco, Nora Lisa Passoni. I fatti sono avvenuti durante il periodo tra marzo e ottobre 2015, anche se pure nel corso di quest’anno il prelato non ha di certo usato parole gentili, per usare un eufemismo, verso il politico, definendolo in un’occasione “ladro”, mentre in un’altra “pezzo di m…”.

Nel corso di due mesi il sacerdote della Brianza Lecchese si è scagliato contro il leader della Lega che ha ritenuto gli attacchi del parroco decisamente offensivi decidendo quindi di sporgere querela. Lo scorso 23 ottobre il numero uno del Carroccio, assistito dall’avvocato Chiara Eccher, si è presentato al Tribunale di Lecco ed ha risposto alle domande del pm Paolo Del Grosso e dei legali del sacerdote, Emiliano Tamburini e Marco Rigamonti. Nel corso dell’udienza che si è svolta oggi, invece, è stato sentito Luca Morisi, responsabile della comunicazione di Salvini e ritenuto il teste chiave del processo, nonché lo stesso Don Giorgio De Capitani.

Come riportato da Tgcom24, il pm ha quindi chiesto la condanna del parroco al pagamento di un’ammenda di 10mila euro, mentre i difensori del sacerdote hanno richiesto l’assoluzione del proprio assistito “perché il fatto non costituisce reato“. Quest’ultima tesi non è evidentemente stata accolta dal giudice monocratico del Tribunale di Lecco che ha infatti condannato l’81enne Don Giorgio De Capitani alla pena di una multa di 7.500 euro ed al risarcimento del danno nei confronti di Salvini, pari a 7mila euro.

Come riferito dal Corriere della Sera, tale sentenza è stata duramente criticata dal prelato che ha definito la legge italiana “ottusa. Ho pubblicato un commento sul ruolo e l’attività del politico, non sulla sua persona. A Salvini non ho fatto alcun danno“.

Fonte: Tgcom24, Corriere della Sera

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