Assolti dal Tribunale di Imperia: “Il saluto romano non è reato”.

Il Tribunale di Imperia ha affermato che il saluto romano durante una celebrazione “non costituisce reato” di apologia del fascismo. Assolti così due politici nell’imperiese.

Saluto romano non è reato Tribunale di Imperia-Leggilo.Org

Mentre fare il saluto romano a scuola da parte di studenti può costare la sospensione, con la formula “il fatto non costituisce reato” il giudice monocratico del Tribunale di Imperia, Sonia Anerdi, ha assolto dall’accusa di apologia del fascismo Manuela Leotta, ex assessore del Comune di Diano Castello, in provincia di Imperia ed esponente di Forza Nuova, e il sanremese Eugenio Ortiz. Queste due persone il 26 aprile del 2015 avevano alzato il braccio effettuando il saluto romano e urlato “presente” nel corso di una cerimonia che si è svolta nel cimitero di Sanremo che si è svolta per ricordare i caduti della Repubblica Sociale Italiana. La sentenza ha seguito con cui è stata pronunciata l’assoluzione dei due imputati ha seguito alcune precedenti pronunce da parte della Cassazione. Non è invece stata accolta la richiesta del Pubblico Ministero di condanna a 3 mesi di reclusione e 300 euro di multa, come riportato dall’Ansa.

Repubblica ha invece riferito come sul punto in passato vi sono stati già degli orientamenti della Suprema Corte. Lo scorso maggio all’interno della sentenza 21409, i giudici della Cassazione avevano confermato la condanna di un avvocato che, durante una seduta del Consiglio comunale di Milano per la presentazione del “Piano Rom” aveva fatto il saluto romano e pronunciato le parole “presenti e ne siamo fieri“. Alcuni pochi mesi prima però la Cassazione aveva affermato che il saluto romano non è reato nel caso in cui abbia un intento commemorativo e non violento. Se infatti fosse questo lo scopo del gesto, rappresenterebbe una libera “manifestazione del pensiero” e non attenterebbe così alla tenuta dell’ordine democratico. Con queste motivazioni gli Ermellini hanno assolto due manifestanti di Casapound, che nel corso di una commemorazione organizzata a Milano nel 2014 da esponenti di Fratelli d’Italia, hanno gridato “presente” alzando il braccio destro. Il giudice del Tribunale di Imperia potrebbe aver seguito questo orientamento.

Fonte: Ansa, Repubblica

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