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Governo Conte, crescono i ‘no’ alla fiducia

Governo Conte: la piattaforma Rousseau ha confermato la volontà di attuare un governo di coalizione tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Crescono però i ‘no’ per votare la fiducia.

 

Con un mezzo plebiscito il popolo dei 5 Stelle ha deciso sulla piattaforma Rousseau che il governo di coalizione tra Movimento e Dem si farà. Una prima vittoria per Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti, anche se un’altra prova molto importante attende l’esecutivo: la fiducia al Senato. Per ottenerla bisogna ottenere almeno 161 voti,  la metà più uno di un’assemblea composta da 315 eletti e sei senatori a vita. Secondo il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, scrive l’Ansa, almeno 9 senatori del M5s avrebbero proposto di non votare la fiducia a Conte in cambio di una candidatura per un seggio con la Lega alle prossime elezioni

Movimento 5 Stelle e PD potrebbero contare solo su 158 voti, forse uno in meno visto la presa di posizione molto netta del Senatore Gianluigi Paragone che ha espresso la sua opposizione al Governo che verrà

Governo Conte: chi voterà ‘no’ alla fiducia

Per scongiurare la sfiducia la coalizione dovrà trovare i restanti 4 voti nel Gruppo Misto – nel quale si trovano i quattro senatori di Leu che hanno lamentato scarsa attenzione da parte di Conte – e nelle autonomie. Così pure però si arriva ad appena 161, insomma troppo poco per non andare sotto. Di conseguenza bisogna trovare altri “alleati” disposti a votare a favore del Governo.

Emma Bonino ha già fatto sapere che voterà ‘no’, nonostante i suoi colleghi di +Europa alla Camera voteranno l’opposto. Anche gli ex M5S tra cui Andrea Cecconi hanno fatto sapere che voteranno ‘no’, mentre Gregorio De Falco e Saverio De Bonis come riporta Repubblica.it dicono: “Attendiamo di ascoltare Conte e poi decidiamo”.  Paola Nugnes invece si dice più possibilista: “Sto leggendo i 26 punti del programma, c’è qualcosa di positivo: si può fare di più ma il clima è cambiato. Sono orientata a dare la fiducia“.

Ricardo Merlo e Adriano Cario, eletti all’estero, potrebbero astenersi, mentre Albert Laniece, rappresentante dell’Union Valdotaine, ha fatto sapere che probabilmente voterà sì visto che Conte “valorizza le politiche della montagna“. Voteranno sì anche Pierferdinando Casini, Gianclaudio Bressa e il socialista Riccardo Nencini.

Tra voti favorevoli e contrari, insomma, la nuova maggioranza potrebbe arrivare a quota 167, con i voti dei Senatori a vita da gestire.  Mario Monti ha dichiarato che ci deve pensare, Liliana Segre si asterrà ed Elena Cattaneo ha fatto sapere che deve ancora pensarci.

Insomma, il destino del Conte Bis è ancora tutto da scrivere.

Fonte: Ansa, Repubblica.it

Pubblicato da
Valentina Colmi

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