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Bibbiano, Federica Anghinolfi aveva chiesto 200mila euro per i suoi affari

Nel 2018, una consigliera del Movimento 5 Stelle all’Unione Val d’Enza aveva chiesto chiarimenti sui costi dei progetti e sulla richiesta, avanzata da Federica Anghinolfi, di ricevere più fondi. 

L’inchiesta “Angeli e Demoni” ha scoperchiato un vaso di Pandora. Un giro d’affari, secondo gli inquirenti, che muoveva centinaia di migliaia di euro e per il quale i reati contestati sono diversi e gravi, tra cui:  frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso. L’inchiesta – coordinata dal sostituto procuratore di Reggio Emilia Valentina Salvi  – ha messo al centro l’azione dei centrisociali della Val D’Enza, i cui assistenti sono accusati di aver falsificato delle relazioni per allontanare i bambini dalle famiglie d’origine e collocarli in affido da amici e conoscenti.

Ruolo fondamentale ha avuto nella vicenda l’assistente sociale Federica Anghinolfi, la quale aveva chiesto nel 2018 più soldi per i progetti relativi agli affidi. A riportare la notizia è il Resto del Carlino, che racconta di come nel 2018 la Consigliera del M5S all’Unione Val d’Enza Natascia Cersosimo  avesse chiesto ai colleghi d’opposizione di indagare sulla richiesta avanzata dalla Anghinolfi. In una relazione del 26 luglio di un anno fa: “Duecentomila euro in più per i minori affidati, forse è ora che iniziamo a guardarci dentro. 150 minori allontanati dai genitori? Mi sembra una follia”, si legge.

Sempre la Cersosimo aveva evidenziato come fossero in eccessivo aumento i bambini allontanati dalle famiglie, per i quali era stato chiesto un incremento dei contributi. Come racconta al quotidiano: “Le intenzioni erano quelle di controllare questi dati, ma non avevamo grossi mezzi, per fortuna ci ha pensato la Magistratura. Addirittura quando mettevamo in dubbio questa attività dei servizi sociali, ci accusavano di fare il gioco di chi maltrattava i bambini. Mettere in dubbio l’operato della Anghinolfi e del servizio sociale era come una lesa maestà, in pratica ci siamo trovati davanti ad un muro di gomma”.

La stessa Anghinolfi aveva richiesto a giugno di un anno fa più soldi perché doveva far fronte alla richiesta di affido di ben 22 bambini in un colpo solo, cosa che poi ovviamente è risultata sospetta: “La stima per sostenere queste progettualità fino alla fine al 31/12/2018 è di circa 350.000 euro“, aveva scritto in una lettera all’Unione aggiungendo poi che venissero aggiunti 100mila euro complessivi per i contributi ai trasferimenti.

Fonte: Il Resto del Carlino

Pubblicato da
Valentina Colmi

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