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Estera

18.125 migranti respinti da Macron: “Documenti inattendibili per farli arrivare in Italia”

Dal lontano 2015 Parigi gestisce una sorta di “muro invisibile” al confine tra Ventimiglia e Mentone ed giorno continua a mettere in atto riammissioni e respingimenti dei migranti talvolta con metodi poco ortodossi. Mentre per i porti chiusi di Salvini si indigna l’Europa intera, per Macron le cose vanno diversamente.

Negli ultimi dodici mesi la Francia ha rispedito all’Italia 18.125 immigrati. Le politiche in tema migranti messe in atto dal Presidente Macron sono in realtà molto più ferree e rigide di quelle italiane. I clandestini al confine vengono caricati sui treni e portati a Ponte San Luigi. Qui, nei container, senza cibo né acqua, ricevono un documento, il “refus d’entré” e vengono rispediti indietro. Il tutto – come spiega il Giornale – con documenti falsi. I migranti rispondono ad alcune poche domande: nome, cognome ed età. Questa dovrebbe essere la procedura di identificazione ma non viene richiesto né indicato in documento, né lo status né altro. Inoltre, i refus d’entré dovrebbero essere firmati dagli agenti specificando nome e grado, ma questo non accade. Ai migranti viene anche vietato di presentare richiesta d’asilo e di protezione.

“Alla maggior parte delle persone – spiega Emilie Pesselier, di Anafè, come riporta Il Giornaleviene solo consegnato il refus d’entre e vengono rimandati in Italia”. Talvolta, i migranti vengono fermati ben oltre la frontiera e rimandati indietro, contrariamente a quanto prevede la normativa che stabilisce che, per essere respinti, i clandestini debbano essere bloccati alla frontiera. Talvolta gli agenti comprano un biglietto per il treno ad un clandestino diretto al confine.

Quando ci presentano i documenti – spiega un poliziotto italiano alla frontiera – Sui fogli scrivono nome, cognome, data di nascita e provenienza del migrante. Ma spesso li compilano loro stessi”. Sui refus d’entré ci sono dati falsi, storie inventate, minori che diventano maggiorenni alle carte ma non alle impronte digitali.
Secondo il regolamento di Dublino, i minori non accompagnati non potrebbero essere respinti. E per evitare di farsene carico,  alcuni sono stati rimessi direttamente sul treno per Ventimiglia senza passare dagli uffici, altri sono stati “affidati” ad altri migranti maggiorenni anche se non erano parenti. Dal lontano 2015 Parigi gestisce una sorta di “muro invisibile” al confine tra Ventimiglia e Mentone, mettendo in atto riammissioni e respingimenti. La Francia sbarra i luoghi d’ingresso ai clandestini e nel mentre, insieme ad Angela Merkel, fa appello per aprire i porti.

Fonte: Il Giornale

Pubblicato da
Chiara Feleppa

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