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Cronaca

Sea Watch e Carola hanno fatto scuola: Alex forza il blocco e punta su Lampedusa

La storia si ripete dopo poche giorni, ma questa volta la narrazione è più breve, vediamo l’epilogo. Ad ogni modo Sea Watch e Carola Rackete hanno fatto scuola e si vedono subito gli esiti, che piacciano o no. Il veliero Alex ha deciso pertanto di fare rotto verso Lampedusa e sfidare le autorità italiane, segnatamente il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, che si oppongono all’approdo dell’imbarcazione

Dopo due giorni di navigazione, informa TgCom24 il veliero Alex, con più di 40 persone a bordo ha fatto sapere che forzerà il blocco imposto dalle autorità italiane: l’imbarcazione dell’organizzazione Mediterranea sta facendo rotta verso Lampedusa. “Di fronte a intollerabile situazione igienico-sanitaria a bordo, nave Alex ha dichiarato lo ‘stato di necessita’ e sta dirigendo verso il porto di Lampedusa unico possibile porto sicuro di sbarco“. hanno scritto Twitter Mediterranea Saving Humans.

La nave era ferma in acque internazionali, in attesa del via libera allo sbarco, dopo aver fatto sapere che non avrebbe portato i naufraghi a Malta, come aveva chiesto il Viminale. Troppe le ore di navigazione, secondo Mediterranea,  per raggiungere l’isola-Stato. L’imbarcazione, informa RaiNews, era stata raggiunta dagli uomini della Guardia di Finanza che le hanno notificato il divieto d’ingresso nelle acque italiane firmato nella notte dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini e dai colleghi della Difesa Danilo Toninelli e dei Trasporti Elisabetta Trenta. Un divieto ritenuto illegittimo da Mediterranea perché “non può applicarsi a una nave che ha effettuato un’operazione di soccorso. E perché non può essere vietato a una bandiera italiana ingresso nelle acque del proprio Paese“. Poche ore dopo la decisione di procedere puntando verso Lampedusa.

Immediata la reazione del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “La nave dei centri sociali, che a quest’ora sarebbe già arrivata a Malta che aveva dato la disponibilità di un porto sicuro, infrange la legge, ignora i divieti ed entra in acque italiane. Le forze dell’ordine sono pronte ad intervenire, vediamo se anche in questo caso la ‘giustizia’ tollererà l’illegalità: in un Paese normale arresti e sequestro della nave sarebbero immediati. Questi non sono ‘salvatori’, questi sono complici dei trafficanti di esseri umani”.

 

Il Ministero ha comunicato di aver fornito ad Alex: “Casse di acqua, pasti, quasi 200 coperte termiche e altro. E’ quanto consegnato alla barca di Mediterranea venerdì, da parte delle autorità italiane“. Il Viminale ha inoltre precisato “L’Italia ha confermato ad Alex la disponibilità a scortarla a La Valletta, con trasbordo di immigrati su altre navi più sicure. Ipotesi rifiutata dalla ong: Roma e Malta sono allibite per quella che appare come una richiesta di impunità preventiva e che tiene bloccate delle persone in mezzo al Mediterraneo. La Ong vuole lo scontro pur di andare a Lampedusa

La narrazione dei fatti è intanto smentita da Repubblica, secondo cui il veliero Alex sarebbe stato messo nella condizione di raggiungere necessariamente Lampedusa. Quella del Ministro dell’Interno sarebbe, scrive il quotidiano, una “trappola” in quanto avrebbe costretto l’imbarcazione a dirigersi verso l’Italia.

Risulta difficile sostenere la mancata disponibilità di Malta. Vero e che l’isola non ha inviato unità per il soccorso, ma sostegno logistico era intanto pervenuto ad Alex dalle unità italiane e, sebbene da Mediterranea il supporto sia giudicato insufficiente è difficile sostenere che l’imbarcazione è stata abbandonata a sé stessa. Vero è – per ammissione della stessa Ong – che il veliero era in acque maltesi e si è allontanato il prima possibile, senza attendere un via libera, salvo poi lamentare di essere troppo distante per tornare indietro.

Una possibile soluzione a quella che potrebbe delinearsi come un’altra crisi viene in queste ore dalla Germania tramite il Ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer che si è detto pronto ad accogliere alcuni dei migranti che si trovano a bordo delle due navi Ong – Alan Kirdi e Alex – entrambe poco distanti da Lampedusa: “Siamo pronti, nell’ambito di una soluzione solidale europea, a prendere alcune delle persone salvate“, ha detto il ministro.

Fonti: Mediterranea Saving Humans Twitter, TgCom 24, RaiNews, Repubblica, Matteo Salvini Twitter

Pubblicato da
Maria A

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