L’Olanda: “Sea Warch raccoglie migranti dove c’è traffico di esseri umani. Dovevano portarli in Tunisia”

L’Olanda non alza il livello dello scontro con l’Italia, dopo le valutazioni non proprio accondiscendenti del Ministro degli Interni Matteo Salvini per il caso Sea Watch. Al contrario, la tesi dei Paesi Bassi, tesi che con ogni probabilità sarà poco evidenziata dalla stampa mainstream italiana, quella di sostanziale allineamento con le ragioni del Governo Italiano. L’Olanda ha  infatti criticato  senza mezzi termini il colpo di mano del comandante Carola Rackete che ha deciso di fare rotta verso Lampedusa. 

Il Segretario di Stato per la migrazione olandese Ankie Broekers-Knol ha risposto in maniera circostanziata e con le dovute sottolineature al Ministro dell’Interno Matteo Salvini, che aveva accusato di ‘menefreghismo’ il governo olandese, in una lettera sul caso Sea Watch inviata ieri sera, e pubblicata dal Corriere della Sera.

Nella missiva l’Olanda  ha ribadito di non avere responsabilità per la sorte dei migranti, ed evidenzia che il fatto che una nave batta bandiera olandese “non implica un obbligo per quello Stato di imbarcare persone soccorse“, che l’Olanda ha deciso “che non parteciperà più oltre agli schemi di sbarco ‘ad hoc‘”. E fino a qui siamo alle puntualizzazioni già pervenute nelle ore scorse. Ma di nuovo c’è un’affermazione decisiva:  il suo governo “ha esplicitamente dichiarato che in principio non prenderà più migranti dalle operazioni Sar in un’area ampiamente colpita dalle attività dei trafficanti di esseri umani“. E qui il Governo dei Paesi Bassi muove, in maniera neanche troppo implicita un’accusa a Sea Watch dicendo, in pratica, che l’operazione compiuta dalla Ong è tutt’altro che limpida”

L’Olanda ribadisce di “sottoscrivere pienamente, in virtù della legge internazionale, l’obbligo di trarre in salvo tutte le persone che vengono a trovarsi in difficoltà in mare. Tuttavia, come Lei giustamente osserva, gli interventi della Sea-Watch 3 non dovrebbero affiancare e facilitare le operazioni criminali degli scafisti”. L’Olanda fa sapere inoltre di non condividere le decisioni di Carola Rackete, che avrebbe potuto certamente dirigersi verso la Tunisia. Sottolinea il Fatto Quotidiano riportando la missiva di Ankie Broekers-Knol: ” L’Olanda non condivide “come lei Salvini la decisione che ha preso Sea Watch di sbarcare sulle coste italiane, visto che poteva andare in Libia, in Tunisia o anche nel porto olandese di competenza. Ma “contrariamente a quanto lei  – la capitana – dichiara nella sua lettera” Carola Rackete  “non ha mai chiesto di sbarcare in Olanda“. “Vorrei anche aggiungere – scrive ancora Ankie Broekers-Knol – che nel caso di quei migranti che non hanno diritto alla protezione internazionale, il ricollocamento è uno spreco di sforzi e risorse finanziarie dei contribuenti, che dovrebbe essere evitato“. Una frase, questa, che il Corriere della Sera ha ben pensato di mettere in evidenza sul titolo del pezzo dedicato alle dichiarazioni di Ankie Broekers-Knol: “Sea Watch, le dichiarazioni dell’Olanda, non prendiamo migranti, uno spreco di denaro“. Frase certamente detta ma che non rende affatto l’idea sul contenuto, ben più importante, delle missiva sottoscritta dal Governo olandese. Stessa cosa l’Ansa, che dedica alle dichiarazioni dell’Olanda una capitoletto all’interno di un articolo così intitolato: “Sea Watch nuovo scontro Roma Berlino”. Non sia mai si arrivasse a comprendere che Sea Watch ha torto marcio.

Ankie Broekers-Knol si dice inoltre consapevole della “pressione migratoria sull’Italia negli ultimi anni”, specie fino alle metà del 2017. Consapevolezza che ha dimostrato anche nell’adesione, da parte dell’Olanda, al principio dei ricollocamenti. E la pressione migratoria oggi non si è neanche affievolita: “Abbiamo registrato – spiega la Ankie Broekers-Knol al Corriere – in questo periodo successivo alla crisi migratoria un continuo, alto numero di richiedenti asilo, molti dei quali provenienti dall’Italia. Questi movimenti sono un altro problema che dobbiamo affrontare”. Broekers-Knol sottolinea la necessità di concordare “una procedura obbligatoria europea di espulsione ai confini esterni”. Argomenti che il Ministro olandese per l’immigrazione discuterà direttamente con il Ministro Matteo Salvini: ha infatti annunciato che si recherà a Roma per “colloqui bilaterali”.

Fonte: Ansa, Corriere della Sera, Fatto Quotidiano

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