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Politica

Don De Capitani, prete anti Salvini: “È un ladro, uccidiamolo”

Destano scalpore le frasi espresse Don Giorgio De Capitani nei confronti di Matteo Salvini, ancor più perché a pronunciarle è un uomo di Chiesa, un prete.

Nel corso della trasmissione radiofonica La Zanzara è stato mandato in onda un audio a dir poco sconcertante. Si tratta delle parole di Don Giorgio De Capitani, un parroco che si è scagliato in maniera estremamente violenta contro il Ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Ammazzate Salvini”, “Salvini è un ladro, uccidiamolo”, “Io elogio chi uccide Salvini” sono alcune delle frasi che si possono ascoltare con enorme sconcerto.

Non stiamo parlando, ricordiamolo, di un politico dell’opposizione che critica aspramente come fatto recentemente da Matteo Renzi o Nicola Zingaretti, ma un sacerdote, cioè di un uomo che dovrebbe essere dedito alla cura delle anime e quindi, al massimo, a “redimere”, se proprio lo ritiene il caso, il leader della Lega. Invece, Don Giorgio De Capitani no, sembra piuttosto essere più propenso a mandare nell’aldilà l’anima del vicepremier.

Come riportato da Il Giornale, il ragionamento che lo porta a questa conclusione è il seguente: “Se è lecito uccidere chi minaccia la nostra vita, allora io ho il diritto di uccidere Salvini: infatti mi sento minacciato da lui perché ci sta rubando la democrazia”. Sarebbe questo il motivo per cui “lo posso fare fuori”. Mentre, semmai qualcuno facesse prima di lui, “io dico che ha fatto bene”. E, quindi, conclude come giustificazione: “Seguo soltanto il suo ragionamento”.

Bisogna anche ricordare che Don Giorgio De Capitani non è nuovo a certe uscite “particolari”, per usare un eufemismo. In passato se l’era già presa con Silvio Berlusconi, invocandogli un ictus, oppure i soldati italiani in Afghanistan, definiti “mercenari, farabutti e criminali”. O, ancora, i leghisti che non avrebbero dovuto entrare nelle chiese, in quanto “porci, bastardi, risucchiati nel water delle loro ideologie di merda”.

Insomma una persona davvero senza limiti, tanto che recentemente ha addirittura attaccato anche lo stesso Papa Francesco per il suo tweet contro l’eutanasia, a seguito del caso Noa, quella 17enne olandese che si è fatta morire di stenti per via di violenze subite quando era più piccola: “Questo si è bevuto il cervello! – scrive sul proprio sito personale – Vorrei semplicemente chiedere: se tutti i bambini violentati dai preti (migliaia e migliaia), diventati grandicelli, decidessero di morire come Noa, che succederebbe? Io li prenderei per le loro palle, e li appenderei ad una forca! Ma non solo loro. Prenderei per le palle il Papa, i cardinali, i vescovi, Mario Delpini e li appenderei ad un palo!”.

Fonte: Il Giornale

Pubblicato da
Lorenzo Pierini

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