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Estera

Pedofilia, Papa Francesco e i vescovi dicono di aver trovato la soluzione

La Cei, Conferenza Episcopale Italiana, ha introdotto “l’obbligo morale” di denunciare alle autorità civili gli episodi di pedofilia che riguardano il clero.

L’Assemblea Generale della Cei, la Conferenza Episcopale Italiana, ha approvato le linee guida per la tutela dei minori, come riportato dall’agenzia Ansa. La più importante novità introdotta in questo ambito è “l’obbligo morale” di denuncia alle autorità civili dei casi di pedofilia che coinvolgono il clerici e religiosi. Si tratta di un “grande passo avanti”, secondo il monsignor Lorenzo Ghizzoni, responsabile della Commissione dedicata.

La Cei ha pubblicato un comunicato al termine dell’Assemblea specificando come le linee guida per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili “sono strutturate secondo alcuni principi: il rinnovamento ecclesiale, che pone al centro la cura e la protezione dei più piccoli e vulnerabili come valori supremi da tutelare, punto di riferimento imprescindibile e criterio dirimente di scelta. L’ascolto delle vittime e la loro presa in carico. L’impegno per sviluppare nelle comunità una cultura della protezione dei minori, di cui è parte la formazione degli operatori pastorali. Una selezione prudente dei candidati agli ordini sacri e alla vita consacrata”.

È stata aggiunta poi “la collaborazione con l’autorità civile nella ricerca della verità e nel ristabilimento della giustizia”, oltre che “la scelta della trasparenza, sostenuta attraverso un’informazione corretta, attenta a evitare strumentalizzazioni e parzialità” nonché “l’individuazione di strutture e servizi a livello nazionale, inter-diocesano e locale, finalizzati a promuovere la prevenzione grazie all’apporto di competenze e professionalità”. Il monsignor Ghizzoni ha successivamente spiegato che la collaborazione con l’autorità civile e l’obbligo di denuncia si concretizza quando, a seguito a un’indagine preventiva, le accuse di pedofilia siano verosimiglianti a quanto effettivamente avvenuto.

Sempre all’interno dell’Assemblea Generale della Cei si è reso noto il fatto che l’otto per mille alla Chiesa cattolica per il 2019 ha nuovamente superato il miliardo di euro, dopo che un anno fa aveva raggiunto i 997 milioni. Si è dunque preso atto di quanto comunicato dal ministero dell’Economia. I numeri giunti dal Mef e riguardanti le dichiarazioni del 2016, relative ai redditi 2015, indicano invece una percentuale di scelte a favore della Chiesa Cattolica pari al 79,94%, in calo dell’1,28% rispetto all’anno precedente.

Durante l’Assemblea, inoltre, il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, ha smentito un presunto “invito” ai cattolici di evitare il voto alla Lega di Matteo Salvini, già al centro delle polemiche con la Chiesa per aver mostrato il rosario in pubblico.

Nessuna indicazione quindi di votare per l’Europa alle elezioni europee del 26 maggio, come sostenuto dal cardinal Angelo Bagnasco: Ho detto di non votare Salvini? Non è vero! Non è nel mio stile, nel mio temperamento, nel mio modo di pensare. Poi saranno i fatti che dimostrano come stanno realmente le cose. Certamente io ho la mia visione della politica, basata sull’antropologia, il bene comune, la solidarietà e l’accoglienza. Ma non vado a interessarmi a quello che Salvini condivide o non condivide, su questo Libera Chiesa in Libero Stato”.

Bassetti ha poi proseguito: “Se arriva una nave e il mare è in tempesta, non posso chiudere il porto. Ma questo è ovvio, perché salvare le vite viene prima di ogni altra cosa. Ci sono state forme di collaborazione con lo Stato, ad esempio i corridoi umanitari organizzati per gli immigrati da Cei, comunità di Sant’Egidio e Viminale. Se c’è una zattera nel mare di disperati le mie braccia e il mio cuore si allargano all’infinito”.

Infine, sempre secondo il cardinale, per quanto riguarda le zone terremotate e il ripristino del patrimonio religioso: “Molto poco è stato fatto finora per le zone terremotate. E’ vero che si sono succeduti i governi, ma è ora di porre mano all’aratro per porre fine alla sofferenza della gente ma anche per ripristinare il patrimonio religioso. La gente ha bisogno di un luogo di culto per esprimere la propria fede, oltre, si capisce, alla propria casa. Mi ha fatto davvero impressione veder crescere il muschio sulle macerie”. A tal proposito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è detto disponibile a un incontro con i 26 vescovi delle zone terremotate.

Fonte: Ansa

Pubblicato da
Lorenzo Pierini

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