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Un professore si avvicina a Greta: “Ciao, parliamo di clima?” Lei fa scena muta – VIDEO

Ci sono le marionette che divertono sui piccoli palchi nelle feste di piazza o nei teatri. E poi c’è chi, nascosto e senza farsi vedere, muove i fili. Se i fili crollano, la marionetta non sa più cosa dire o come muoversi. La maschera crolla e lo spettacolo va in fumo. Greta Thunberg, sciogli le trecce e chiudi il sipario prima che i fili si stacchino da soli e di te, resterà solo un vago ricordo. 

Ce lo chiediamo da mesi. Radical chic, leader europei, il Papa: sono loro che ormai seguono e sostengono Greta Thunberg, la sedicenne svedese che lotta per un ambiente pulito e sano – che piacerebbe a tutti, ma che di fatto ha poche possibilità per esistere. Ci chiediamo da mesi chi ci sia dietro la ragazzina che ormai se ne va in giro, con un seguito piuttosto forte, a diffondere perle di saggezza e utopie, senza proporre, al momento, soluzioni concrete e facilmente attuabili. Che una bambina dalle treccine e dal visino poco angelico possa avere una spiccata propensione per tematiche sociali e ambientali è un fatto piacevole ma che, a pensarci un attimo, lascia perplessi.

Greta Thunberg viaggia per il mondo, – è arrivata anche in Italia, spalancando le porte del Senato – è a capo delle manifestazioni ambientaliste e non appena maggiorenne di sicuro la ritroveremo in politica a seguire la Sinistra che tanto la osanna come portatrice di valori assoluti. Una personalità forte palesata dalla sua immagine. Sotto il vestito tuttavia, è forte il sospetti che non ci sia niente. Sotto la maschera, solo il silenzio. Se non, forse, una strategia di marketing che sfrutta il suo essere bambina. Greta minaccia e spinge gli adulti a guardare alle proprie responsabilità, nel mentre la sua immagine fa soldi e le librerie si riempiono del suo libro “La nostra casa è in fiamme“; la tv la nomina ovunque e i suoi seguaci sui social aumentano in misura smisurata. Dicono che bisogna trattarla con particolare rigurado perchè ha la sindrome di Asperger. Non sembra sufficiente per farla diventare competente e, anzi, questa sua difficoltà fa pensare che la ragazzina dovrebbe essere tutelata e ricondotta quanto prima dentro l’alveo di una vita normale, senza quello stress e quella sovraesposizione abnorme che la divulgazione del suo personaggio comporta. Perchè forse siamo di fronte ad un enfant prodige o forse ad un abuso vero e proprio, con il mondo che, stupidamente, applaude e difende questo orribile circo.

Quello che dice Greta è farina del suo sacco? Forse sì, o forse no: Greta non sa neanche quello che dice. Lo sostiene il professore francese Marc Reisiger, che si è recato appositamente a Stoccolma in uno dei consueti scioperi della giovane attivista di fronte al parlamento svedese. “Ti ho visto a Bruxelles, c’erano molte persone … Ho sentito che hai suggerito ai giovani di studiare il clima. Vorrei parlare un po’ di questo. Immagino tu l’abbia studiato…”. Nessuna risposta. Greta svia e si toglie il cappello – segno che sembra davvero un segno concordato con il suo staff per fa scattare l’allarme e la messa in sicurezza della ragazzina, neanche fosse chissà chi. Così l’addetto stampa e la sua guardia del corpo l’allontanano. “Abbiamo altre cose da fare”.  Con gentilezza, però, perchè sono nordici. Ma forse ti fregano lo stesso. Comunque l’importante è parlare di clima con frasi fatte e competenza zero. E sopratutto comprare il libro, anche se inquina.

Mi è sembrato di trovarmi di fronte ad una ragazza estinta, senza passione, una bambola manipolata da persone inquietanti”, commenta Reisiger. Greta Thunberg non vuole rispondere, o semplicemente non sa rispondere. Forse ha bisogno del gobbo, forse di un discorso scritto e preimpostato. Forse è così saccente da non prendere minimamente in considerazione la domanda di un professore che avrebbe sicuramente molto da insegnarle. O forse, semplicemente, Greta non sa cosa dire. Una scena simile si era vista qualche giorno fa, con lei dinanzi al sindacalista Maurizio Landini. Lui che diceva quattro cosette sul Sindacato, per la piccola platea di reporter e lei che se ne stava lì, senza nulla da dire. Nulla. Non ci si aspettava qualcosa di brillante, no. Ma si è vista una ragazzina impacciata ed insignificante, senza neanche quella timidezza vivace tipica dell’eta: era l’esatto opposto dell’appassionata attivista che certi media ci propongono. Una scena imbarazzante, con Landini che sgomitava per salire sul carro di Greta. Pensa un po’ come è ridotta la Sinistra sindacale in questo Paese. Ad ogni modo lei se ne stava lì, con le sue trecce ed il pallore lunare. Muta prima e muta dopo. La maschera comincia a cadere?

Chiara Feleppa

 

Fonte: Youtube Marc Reisiger, Youtube Cgil

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Chiara Feleppa

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