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“Come è possibile affidare 51 bambini ad un uomo con precedenti penali?”

Dopo la strage sfiorata sul bus a San Donato Milanese, i genitori dei bambini sono pronti a chiedere i danni alle società Audioguidovie, l’azienda di trasporto di cui l’attentatore era dipendente da più di 15 anni. 

Come è stato possibile affidare la guida di un bus scolastico ad un uomo con dei precedenti penali” è la domanda che, passati ormai dieci giorni dalla strage sfiorata sul bus a San Donato Milanese. è rimasta senza risposta. La tragedia poteva essere di quelle epocali: 51 bimbi che si trovavano all’interno del mezzo, prima dirottato, e poi incendiato, dall’autista Ousseynou Sy. I genitori ora accusano Autoguide – la società di trasposto che prestava servizio pubblico urbano – e sono pronti per chiedere i danni all’azienda, come riportato da Fanpage. La maggior parte delle famiglie dei bambini della scuola media Vailati di Crema, precisamente 35 su 51, si sarebbero rivolte a due studi legali di Milano. Le restanti 16 si affideranno invece ad un avvocato di Crema. La decisione dei genitori dei bambini nasce dalla possibilità che il grave episodio accaduto ai figli possa aver comportato degli stati di ansia e paranoia permanenti ai ragazzini. Da un punto di vista prettamente fisico, secondo gli inquirenti, la tentata strage con l’aggravante del terrorismo, non ha conseguito alcun danno. Almeno fisicamente, perché psicologicamente i danni saranno irreversibili. Certo, le conseguenze, di questo episodio che poteva sfociare in una tragedia senza precedenti in Italia, saranno molto difficili da valutare.

I genitori ora vogliono giustizia per i loro bambini

Ousseynou Sy era un dipendente dell’azienda di trasporti Autoguide e lavorava come autista presso la società da ormai 15 anni. Sy era alla guida del bus nonostante avesse già dei precedenti penali per guida in stato di ebrezza e violenza sessuale su minore. Da accertare se l’azienda fosse a conoscenza o meno della fedina penale poco raccomandabile dell’autista di origine senegalese, come riportato da TgCom24.

L’uomo oggi è recluso nel carcere di San Vittore e ha detto che la sua intenzione era solo quella di compiere un gesto eclatante per fermare l’arrivo di ulteriori migranti dall’Africa in Europa ed evitare altre morti in mare. Ha dichiarato, fra le altre cose, di non volere fare male a nessuno. Nel processo, l’uomo dovrà affrontare, uno a uno, i genitori dei bambini che si costituiranno parte civile.

Fonti: Alanews, Fanpage, TgCom24

Pubblicato da
Chiara Scrimieri

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