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Ramy e Adam, eroi del bus: ma di Nicolò, preso in ostaggio, nessuno parla

Ramy e Adam sono i due bambini eroi della vicenda del bus di San Donato Milanese. Si discute o meno sulla concessione della cittadinanza… ma di Nicolò Bonetti nessuno ne parla. 

Il bus sequestrato e incendiato dal senegalese Ousseynou Sy, a San Donato Milanese, è stata una prova di coraggio per Ramy e Adam. Sono loro i due ragazzini che hanno mostrato di avere coraggio chiamando di nascosto le Forze dell’Ordine e permettendo un intervento tempestivo e coordinato che ha evitato quella che sarebbe stata una vera e propria strage di 51 bambini. Se per Ousseynou, che ha agito per “vendicare i morti in mare”, si è parlato di revoca della cittadinanza – con parere contrario del giornalista Gad Lerner, che sembra difenderlo insieme al PD e alla Sinistra – ora si parla di concederla  a Ramy e Adam, entrambi stranieri. E loro, comprensibilmente, si prestano a quello che è un gioco entusiasmante. Del resto i giornalisti li cercano, i Carabinieri li abbracciano, Fabio Fazio li chiama in trasmissione.

 

Il primo, nato da genitori egiziani. Il secondo, con un padre di origine marocchina, clandestino dichiaratamente dal 1999 al 2000. Entrambi i ragazzini sono nati in Italia, ma questo non basta per ottenere la cittadinanza e il tema dello Ius Soli ritorna e accende gli animi, anche quello del neosegretario PD Nicola Zingaretti che invece di pensare a come evitare la settima sconfitta del partito, arrivata puntualmente con le elezioni in Basilicata, si batte da giorni, anche lui, per dare una speranza allo Ius. Ma per il Vicepremier Matteo Salvini la questione non esiste e lo Ius Soli non è neanche previsto nel contratto di Governo. “La legge sulla cittadinanza va bene così com’è”, ha detto il Ministro dell’Interno ad un Forum di Confcommercio a Cernobbio, come riportato da Adnkronos. “Stiamo facendo tutte le verifiche del caso perché prima di fare scelte così importanti bisogna aver controllato tutto e tutti”. La cittadinanza non si svende, una linea condivisa da lui e da altri che ne sostengono l’iter e la mancanza di agevolazioni.

Ramy e Adam, ma nessuno parla di Nicolò

Parole meno forti, però, sono state spese per Nicolò Bonetti, uno studente di seconda media, di 12 anni, presente come tanti altri sullo scuolabus sequestrato. E’ lui il ragazzino che ha deciso di offrirsi come ostaggio di Sy. Così, quando il senegalese ha chiesto un bambino accanto a lui, Nicolò si è fatto coraggio. “Non mi sento un eroe, ho fatto la cosa giusta. Mi sono offerto volontario, sono andato vicino al terrorista. Io penso di aver fatto la cosa giusta, ma ero sicuro che l’avrei fatto per il bene dei miei compagni. Avevano paura, volevo proteggerli”, racconta il ragazzino, come riportato da Il Corriere della Sera.

Sy parlava di voler vendicare i bambini morti del mediterraneo e della politica italiana corrotta; insultava Luigi Di Maio e Salvini; diceva di non voler uccidere nessuno e poi, un minuto dopo, che sarebbero tutti morti. Un racconto di coraggio, forte tanto quello di Ramy: “Si è fermato cinque sei volte, la benzina sgorgava, aveva un coltello in mano, poi ha preso le fascette e ha ordinato ai professori di legarci. Ha preso i telefoni di tutti, li abbiamo dati, tranne Ramy. A quel punto ha chiesto qualcuno con lui ed io sono andato. Ma no, non mi sento un eroe”, continua a ripetere Nicolò.

Eppure, se i gesti dei bimbi sono stati tutti eroici, c’è stato, fanno notare, un trattamento differente tra i bimbi stranieri e Nicolò, italianissimo. Un rilievo mediatico differente, in sostanza, è stato dato a Ramy e Adam mentre sul nostro connazionale si è preferito tacere, dire meno cose. I primi due, del resto, sono il momentaneo strumento in mano della Sinistra, che li usa per fare buona propaganda allo Ius Soli, mentre Nicolò è politicamente inutile: non serve a mandare messaggi per leggi a favore degli stranieri. Dare spazio a Ramy e Adam significa invece far passare come mera follia il sequesto messo in atto dal senegalese, una follia difesa e in qualche modo giustificata dalla Sinistra. Del resto il sequestratore viene ora insistentemente definito italiano in quanto ha ottenuto la cittadinanza, come se l’origine non avesse alcun peso nel movente per la tentata strage. I ragazzini eroi invece, sono stranieri. La logica sottintesa è questa: dagli stranieri abbiamo sempre da imparare, anzi ci sono superiori.  E Niccolò che si offre in ostaggio? Dimenticatelo, dicono Sinistra e stampa mainstream. E’ italiano.

Fonti: Adnkronos, Il Corriere della Sera

Pubblicato da
Chiara Feleppa

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