Francesco, 7 anni, muore in un incidente. Qualcuno ruba il presepe dalla sua tomba

Un Natale, l’ennesimo, senza l’amore della sua vita. Katia Munerati, di Vercelli, perse il figlio, Francesco Barbonaglia, undici anni fa, a causa di un terribile incidente stradale, avvenuto il 9 maggio 2007. Chi è passato attraverso un dolore simile, ammesso sia possibile passare oltre, sa cosa significa. Gli altri possono soltanto immaginare. Francesco “Chicco” era in gita a Torino quando il pullman su cui viaggiava con la scolaresca, partito da Stroppiana, in provincia di Vercelli, si ribaltò sulla A4 sulla diramazione Casale – Santhià dell’Autostrada A4. Nello schianto perse la vita anche un altro bimbo di 6 anni, Michael. Oggi Francesco avrebbe diciotto anni.

Il bimbo fu ricoverato nel reparto rianimazione dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. Il giorno dopo fu sottoposto a un secondo encefalogramma per verificare la consistenza dell’attività cerebrale, ridotta al minimo dopo l’incidente. Dopo venne la fine. I genitori decisero di donare gli organi. Nell’incidente rimase ferito anche Lorenzo, 9 anni, fratello maggiore di Francesco che fu ricoverato in rianimazione ad Alessandria e operato durante quella stessa notte per rimuovere un ematoma cerebrale. I feriti nell’incidente furono 30. Morì anche un altro bimbo: Michael Vigna, di 6 anni. Fu ricoverata in rianimazione anche una delle maestre che accompagnavano la scolaresca. Il paese di Stroppiana, 1.250 abitanti, rimase sotto choc. Il sindaco Vittorino Piazza decise il lutto cittadino.

Michele Tizzani, l’autista del pullman, aveva attribuito l’incidente a un colpo di sonno. Ma aveva  confidato di avere fumato uno spinello la sera prima del viaggio con i bimbi. Tracce di cannabis furono trovate nel narcotest cui fu sottoposto dalla Polstrada. Tizzani, 31 anni al momento dell’incidente, padre di un bimbo, fu accusato di omicidio colposo.

Undici anni dopo quell’evento un nuovo dolore per la madre di Francesco. E’ lei stessa a parlarne

«È dal Natale 2007 che portiamo un segno del nostro amore e affetto per un bimbo diventato angelo, e nessuno ha mai trafugato nulla dalla sua tomba, ma quest’anno ho avuto l’amara sorpresa proprio nel giorno di Natale. Rubare è un atto indegno, ma rubare sulla tomba di un bimbo è imperdonabile. È il gesto più vergognoso che un essere umano possa commettere, ancora di più se commesso sulla tomba di un bimbo».

Così Katia che ha raccontato cosa è accaduto nel cimitero di Stroppiana da dove suo figlio era partito quel giorno per una gita che è diventata un viaggio nel dolore per i genitori del bambino. Ogni anno la mamma allestiva un piccolo presepe per Francesco con una statuina di un piccolo angelo. Qualcuno, durante le festività natalizie, ha portato via quel segno toccante di affetto e disperazione

 

Per l’autista scattò immediato arresto, poi revocato. Nel 2010 il tribunale di Vercelli, con rito abbreviato, pronunciò la sentenza di condanna a tre anni per omicidio colposo e lesioni colpose plurime. Il pm aveva richiesto per Tizzani quattro anni di reclusione. La sentenza assolse tuttavia il Trizzani dall’accusa di aver guidato sotto l’effetto di stupefacenti.

Fonte: Facebook Katia Munerati

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