“Maria Elena smetta di paragonare Di Maio a suo padre. La gente si è suicidata”

Lavoro nero: l’ex Ministro Maria Elena Boschi attacca Luigi Di Maio per il lavoro nero nell’azienda di famiglia, ma il giornalista Mario Giordano la zittisce.

Il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio è nell’occhio del ciclone per la vicenda del lavoro nero legato all’azienda di famiglia. Come spesso succede in questi casi, c’è la propensione a ritenersi migliori degli altri anche quando magari bisognerebbe fare un passo indietro e starsene zitti si passa al contrattacco.

Il primo ovviamente a proferire parola anche se si era imposto “di fare il signore, come sempre” è Matteo Renzi che dopo il servizio mandato in onda da Le Iene in cui si parlava di irregolarità dei lavoratori nell’azienda Di Maio ha scritto un lunghissimo post su Facebook (e meno male che voleva stare zitto).

https://www.facebook.com/partitodemocratico/photos/a.113463676895/10156352459326896/?type=3&theater

Prima si parla del padre Tiziano la cui “vita è cambiata per sempre” a causa dell’odio che gli hanno riversato addosso sulla vicenda degli appalti Consip: “Rivedo il fango gettato addosso a mio padre.  Rivedo la sua vita distrutta dalla campagna d’odio dei 5 Stelle e della Lega.  Rivedo mio padre che trova le scuse per non uscire di casa perché non vuole incrociare gli sguardi dopo che i media lo presentano come già colpevole. 
Rivedo mio padre sul letto d’ospedale dopo l’operazione al cuore. 
Rivedo mio padre che non si ferma all’Autogrill o resta in macchina per non essere riconosciuto.  Rivedo mio padre preoccupato per cosa diranno a scuola i compagni di classe dei nipoti. Rivedo un uomo onesto schiacciato dall’aggressione social coordinata da professionisti del linciaggio mediatico. 
Non basteranno i 145.000€ che Marco Travaglio e alcuni suoi colleghi dovranno pagare per aver diffamato mio padre: sta vendendo l’azienda, lo attendono anni di processi, decine di cause di risarcimento”. Poi si incolpa Di Maio perché facente parte di un movimento che ha provocato una campagna d’odio che ha ucciso il confronto: “Non dobbiamo ripagarli con la stessa moneta. Ma prima di fare post contriti su Facebook chiedano almeno perdono alla mia famiglia per tutta la violenza verbale di questi anni”. 

Maria Elena Boschi: “Mio padre nel fango” e Giordano la zittisce

A dar man forte a Renzi è intervenuta la sua fedelissima Maria Elena Boschi, che avevamo lasciato mentre faceva foto per Maxim. In un video su Twitter si è rivolta direttamente al padre di Di Maio, Luigi, per ricordare quanto il suo di genitore e la sua famiglia sia stata trascinata nel fango dopo il crack di Banca Etruria: “Mio padre è stato tirato in mezzo ad una vicenda più grande di lui per il cognome che porta e trascinato nel fango dalla campagna creata da suo figlio e dagli amici di suo figlio. Caro Signor Di Maio le auguro di dormire sonni tranquilli, di non sapere mai cos’è il sentimento di odio che è stato scaricato addosso a me e ai miei, di non sapere mai cos’è il fango dell’ingiustizia che ti è stato gettato contro, perché caro signor Di Maio, il fango fa schifo come fa schifo la campagna di fake news su cui il Movimento 5 Stelle ha fondato il proprio consenso”. Poi la cosa più interessante, visto che come Renzi anche la Boschi ha una nipotina che le sta molto a cuore: “Io continuo a far politica solo per la mia nipotina, perché possa sapere che la sua è una famiglia di persone per bene. Le auguro signor Di Maio di poter dire lo stesso della sua, anche se mi rendo conto che ogni giorno che passa per voi diventa più difficile“.

Può essere stato un boomerang per la Boschi quel video? Stando ai diversi commenti che sono stati postati forse sì: “i genitori di renzi avranno un processo X false fatture che inizia il 4 marzo 2019 a Firenze la madre è sotto richiesta di rinvio a giudizio a cuneo per bancarotta fraudolenta caso consip: è attesa decisione gip su tiziano renzi. x voi un dipendente in nero è peggio lo so” oppure ancora “Continua a fare politica per la sua nipotina… Ma per piacere!!! Quindi non fa politica per gli italiani, ma solo per dimostrare che la sua famiglia è onesta Grazie ma abbiamo bisogno di politici che facciamo qualcosa per il paese E per piacere non parlare di fake news…”; “1) pagare in nero consente al padre di Di Maio di risparmiare poche centinaia di euro: la vicenda Banca Etruria sposta parecchi milioni di euro 2) Di Maio ha ammesso. Non ha detto che era falso e che De Bortoli era ossesionato 3) Di Maio all’epoca non era Ministro. Viceversa si”. Contro l’ex Ministro si è schierato anche il giornalista Mario Giordano che alla trasmissione “Fuori dal coro” su Rete 4 ha detto: “Il fango dell’ingiustizia? Io voglio sapere tutta la verità su Di Maio, ma questo è inaccettabile. Il padre della Boschi, che peraltro è ancora indagato ed è stato multato dalla Consob, era vicepresidente di una banca che ha fatto un bel crack. E in quel crack hanno perso i propri soldi tanti risparmiatori. Un pensionato, il signor Luigino, si è anche suicidato. Che bisogno ha di saltare addosso a Di Maio e fare la vittima? Lei da ministro si occupava di Banca Etruria. Quel video è vergognoso”.

Fonti: Facebook Partito Democratico, Twitter Maria Elena Boschi

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