Recita natalizia, l’imam difende Gesù: “Perchè vietarlo? Non ci offende”

L’imam di Terni, Mimoun El Hachmi contesta con parole miti ed opportune la scelta della dirigente scolastica  Maria Elisabetta Mascio di evitare la tradizionale recita di Natale presso la scuola con il fine, almeno implicito, di non offendere i bambini di altre appartenenze religiose, come riportato dall’Ansa. “Canzoni e recite natalizie a scuola non sono un male. Se rappresentano una tradizione è bene continuare a farle. Noi musulmani siamo disponibili anche a partecipare“, così Mimoun El Hachmi capo del Centro culturale islamico della città umbra, si è espresso sulla polemica sollevata, contro la scuola, dall’assessore comunale alla Scuola della città umbra, la leghista Valeria Alessandrini “Inutile sottolineare la delusione e l’amarezza che ho provato nell’apprendere la notizia. Mi auguro ci sia un ripensamento in tal senso in considerazione del rispetto di quei valori cristiani che fanno parte della nostra storia e del nostro patrimonio culturale. Rispettare chi professa altre religioni non significa dover rinunciare per forza a riconoscere le nostre radici, anzi“.

L’idea di realizzare nella nostra scuola un presepe vivente era soltanto un’ipotesi, dunque la questione è insussistente” ha replicato, come riportato da Umbria 24, la dirigente scolastica Mascio, a capo della scuola primaria del centro di Terni “ma il termine vietare è assolutamente inappropriato e il tema non dovrebbe essere all’ordine del giorno per un assessore. La nostra scuola è un esempio di tolleranza, rispetto e integrazione ed è sufficiente aprire l’homepage del sito della direzione didattica per notare che viene riportata la visita pastorale del vescovo Giuseppe Piemontese. In tutte le scuole della nostra direzione vengono fatti presepi e canti natalizi, dunque il rispetto è totale per tutte le sensibilità, anche religiose. Ma senza superare certi limiti e seguendo le regole base imposte dal principio di laicità della scuola”.

Anche l’imam sembra voler evitare polemiche e prendere le distanze dall’accaduto: “Non siamo noi a volere cambiare la cultura del Paese che ci ospita, siamo qui per rispettarla“. Il rappresentante della comunità musulmana di Terni, come scrive Tgcom24 , ha detto di aver deciso di intervenire sulla questione delle recite natalizie “perché c’è chi sta cavalcando la polemica a nome nostro”. “Per la nostra Comunità – ha sottolineato El Hachmi – lo scambio è una ricchezza, siamo tutti fratelli. Diciamo ‘no’ all’integralismo islamico così come a quelli di altro genere. Per cui trovo giusto che a scuola si possa fare anche un presepe vivente, Dio è nel cuore e non nelle parole“.

La polemica comunque non è piaciuta affatto al PD che attraverso il proprio gruppo consiliare in Comune si è espresso n questi termini: «Denunciamo un clima irrispettoso e ingerente con lo scopo di creare tensioni in un clima da campagna elettorale perenne, per sfuggire alla grandezza dei problemi veri da affrontare. Le polemiche ormai troppo frequenti su tematiche scolastiche sono di opinione ma non sostanziate da normative di riferimento, ad iniziare dal Dpr 275 del 1999 sull’autonomia degli istituti. L’unica fonte di riferimento – affermano i Dem – è una linea chiara di partito, attraverso la generazione di allarmismi e slogan. Rifiutiamo l’uso strumentale e politico dell’offerta formativa e autonoma delle scuole con opinioni personali atte a creare attenzione mediatica strumentale. La scuola ternana lavora su temi quali la solidarietà, i diritti umani, l’accoglienza, sulle tradizioni e identità culturali ed è da sempre attenta a comportamenti e a metodologie che vanno a preservare l’attenzione verso l’altro, la coesione sociale ed il rispetto. Sosteniamo anche noi con forza la dignità delle nostre tradizioni: presepi, alberi di Natale, recite, inni e canti che bene rappresentano il Natale”

Sarcastico Fabio Paparelli, vice presidente della Regione Umbria «Ingredienti per fake news; essere assessore alla scuola del Comune di Terni; confondere il ruolo di genitore con quello di assessore; chiedere, invadendo l’autonomia scolastica (da assessore o genitore?), di far fare per Natale i quadri viventi natalizi; sentirsi esprimere perplessità che nulla hanno a che fare con la religione tanto meno quella cattolica; montare un caso inesistente; passarlo al direttore di giornale organo manifesto della Lega in Umbria; condirlo con una idiozia indotta di Salvini; una spruzzata di social et voilà, il gioco è fatto. PS. Condire il tutto con l’assoluta assenza dai temi veri della scuola ternana e dalla assenza alle riunioni e conferenze dove la politica dovrebbe essere per indicare la strada».

 

Fonti: Ansa, Umbria 24, Umbria On, TgCom24

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