‘Assunsi un bravissimo Giorgio Gori, poi lo licenziai perché bisogna sentire sempre sia le campane di destra che quelle di sinistra e lui sentiva solo quelle di sinistra. Berlusconi mi telefonò e mi disse di invidiarmi perché a lui non riuscì mai di licenziarlo. Oggi è un bravissimo sindaco di Bergamo’. Così Vittorio Feltri, direttore di Libero parla a La7 del giornalista, imprenditore e politico, marito di Cristina Parodi da cui ha avuto tre figli. Una vita a Sinistra, la sua che non le ha impedito una brillante carriera presso Mediaset. Dal 2014 Gori è Sindaco di Bergamo, sotto le insegne del Partito Democratico. Tra le sue esperienze quella di esperto della comunicazione per un giovane Matteo Renzi, prima ancora che diventasse sindaco di Firenze. E, secondo alcuni, tra coloro che, qualche anno più tardi, lo convinsero a fare il grande passo verso la Segreteria del PD ci fu proprio Gori.
Uno scatto del giugno di cinque anni fa ritraeva la moglie Cristina in compagnia dell’allora Primo Cittadino di Firenze alla cena per i 40 anni di Vogue Bambini nel giardino Torrigiani. Sorrisi e progetti, poco primi della rapida scesa di Matteo. Gori è rimasto un renziano convinto E se fu lui in passato a consigliare Matteo oggi è la moglie Cristina a consigliarlo in alcune scelte politiche come lei stessa ha ammesso a Panorama: “Ci confrontiamo spesso. Giorgio mi chiede consigli. Lo fa volentieri perché a differenza di me che sono istintiva, lui è molto più razionale e riflessivo. Sa bene quanto sia oggettiva, e per questo fa tesoro dei miei pareri“. Che lei sia politicamente impulsiva lo si è constatato nel corso si un’intervista a Radio Rai, quando ha detto: “Mi fa paura vedere un tipo di politica che è basata sulla divisione, sui muri da erigere. A cosa è dovuta l’ascesa di Matteo Salvini? All’arrabbiatura della gente. Al fatto che probabilmente non è stato fatto molto di quello che era stato promesso di fare. È dovuta alla paura e anche all’ignoranza“. Una frase fin troppo diretta che ha suscitato molti malumori presso i parlamentari della Lega. Non meno diretto era stato il marito Giorgio martedì scorso, con un tweet che picchiava duro su Governo e la crisi dei mercati di questi ultimi giorni: “A maggio avete acquistato diecimila euro di Bpt? Oggi ne valgono 8.500...” scriveva quasi divertito nel creare tensioni ulteriori oltre a quelle cui era sottoposto il Governo
A maggio avete acquistato diecimila euro di Bpt?
Oggi ne valgono 8.500. #governodelpopolo— Giorgio Gori (@giorgio_gori) October 9, 2018
Una strategia allarmistica in perfetto stile PD. Perfettamente coerente, del resto, con le strategie di comunicazione insegnate al suo allievo, Matteo.
Fonti: La7, Panorama, Radio Rai, Twitter Giorgio Gori