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Benetton festa a Cortina il giorno dopo la tragedia del Ponte

Il Ponte Morandi era crollato, ma la famiglia Benetton, secondo le ultime indiscrezioni, avrebbe presenziato a una festa a Cortina poche ore dopo la strage di Genova. A parlarne è La Verità che riferisce di “Un party organizzato per una novantina di invitati sul prato di una villa in località Cojana, il quartiere più elegante di Cortina a due passi dall’esclusivo Golf Club“.
La festa si è tenuta a casa di Giuliana Benetton, 81 anni, proprietaria del gruppo tessile assieme ai fratelli Luciano, Gilberto e Carlo, e azionista di Autostrade per l’Italia. La festa sarebbe iniziata intorno a mezzogiorno di giovedì 15 agosto, il giorno immediatamente successivo alla tragedia del crollo del ponte Morandi. La festa di Ferragosto è una tradizione per i Benetton. Un evento mondano con parenti e amici di famiglia. Quest’anno sembra che le persone presenti fossero circa novanta, una settantina di adulti e una ventina di bambini: “Si è forse ritenuto che la sua cancellazione all’ultimo momento fosse un’operazione troppo convulsa e troppo complessa. Magari ineducata” ha commentato La Verità. Certo la tragedia e la sua gravità erano già note. Probabilmente in quelle prime ore, con il nome dei Benetton ancora poco presente nei giornali si è pensato fosse possibile non cambiare programma. I Benetton hanno ritenuto sufficiente il comunicato diffuso dalla società Autostrade dopo il crollo del ponte Morandi, quando già era chiaro ci fosse un alto numero di vittime. Un errore di comunicazione enorme che solo tardivamente la famiglia Benetton ha saputo rimediare.
Le prime dichiarazioni di cordoglio sono pervenute due giorni dopo la tragedia, dopo le sferzate provenienti dal Governo: il premier Conte i vicepremier Di Maio e Salvini il Ministro per le infrastrutture Toninelli. Il giorno dopo la famiglia rilanciava, parlando di penali per la revoca delle concessioni, forse ritenendo di poter frenare l’impeto dell’Esecutivo. I giornali mainstream parlavano di divisioni e di troppa precipitazione da parte del premier . Un passo indietro era dato per certo. Niente di tutto questo. La procedura di revoca è stata avviata, come promesso nelle prime ore dopo la tragedia. Ed oggi, come riportato da Il Corriere della Sera, il vicepremier Di Maio al familiare di una vittima che gli chiedeva severità verso Società Autostrade ha risposto: “Stai tranquillo, questi i nostri ponti e le nostre strade non li gestiranno mai più“.

Fonti: La Verità, Il Corriere della Sera

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Redazione

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