La storia dell’aereo a Matteo Renzi proprio non va giù. Si è appena diffusa la notizia che il premier Conte ha deciso di rinunciare ai costi dell’aereo che sarebbe stato voluto da Renzi al punto da essere denominato l’Air Force Renzi ed ecco che l’ex premier twitta a breve giro di posta: “Quando tornano su bufale come “l’aereo di Renzi” significa che sono disperati: quell’aereo non era per me ma per le missioni internazionali delle imprese. Io non ci ho mai messo piede. #DiMaio ha scritto un decreto che licenzierà 80mila persone: parli di quello, non delle bufale”
Il Governo giustificò l’operazione affermando che un aereo identico a quello perso in leasing avrebbe avuto un costo di «200/300 milioni di euro». Ma l’aereo in questione risaliva al 2006: nei siti specializzati in vendita di aeromobili quali «tradeaplane.com» un Airbus dello stesso anno di immatricolazione avrebbe un costo di circa 50 milioni di euro.
Forse l’importo che rende maggiormente l’idea del passo compiuto è proprio quello del costo giornaliero del velivolo previsto in 76.440 euro. Una somma che si ottiene dividendo i 168 milioni e 205mila euro totali per 2.920, ovvero i giorni che compongono gli 8 anni previsti dal contratto di leasing: 56.604 euro al giorno a cui si aggiungono i 55 milioni di euro di carburante previsti. Ma, come abbiamo detto, di questo argomento l’ex premier non vuol sentire parlare.
“Immane spreco di denaro pubblico” Conte rottama l’aereo presidenziale voluto da Renzi
Quando tornano su bufale come "l'aereo di Renzi" significa che sono disperati: quell'aereo non era per me ma per le missioni internazionali delle imprese. Io non ci ho mai messo piede. #DiMaio ha scritto un decreto che licenzierà 80mila persone: parli di quello, non delle bufale.
— Matteo Renzi (@matteorenzi) July 26, 2018
https://www.youtube.com/watch?v=Xxy_WPI5t3Q&feature=youtu.be
Matteo Renzi era ancora premier quando tentò di smontare l’argomento aereo, affermando che l’aereo in questione era un argomento usato strumentalmente contro di lui, ma senza alcun fondamento: “Serve per le missioni di Stato all’estero, non è mio”. E tentò di spiegare la convenienza economica dell’investimento: “Abbiamo due aerei per le missioni internazionali da 35 posti l’uno. Questo significa che quando dobbiamo fare le missioni internazionali dobbiamo prendere due aerei o andare con i voli di linea. E questo è un aumento di costi. Questo aereo da solo ha circa 100 posti e, paradossalmente, ci fa risparmiare, Io comunque non l’ho mai usato, uso quello piccolo. L’aereo da oltre 100 posti serve alle missioni internazionali degli imprenditori” disse il premier. Renzi tuttavia non spiegò compiutamente da dove nasceva l’obbligo di impiegare due aerei e per quale ragione le missioni degli imprenditori non potevano essere compiute con aerei di linea. Renzi si limitò a dire: “Un Paese normale che ha una grande vocazione per l’export come il nostro utilizza questi strumenti. E’ vero, ha dei costi – ammise Renzi che dunque non contestò nel dettaglio le spese ascritte all’aereo – ma pensate al ritorno economico di queste missioni” E ribadì: “Non ci sono mai salito. Anzi, vorrei salirci una volta per vedere come è fatto”
Fonti: Canale 25, Matteo Renzi Twitter, One Media Video, Mattero Renzi Youtube