L’Inps: “Porti chiusi? Non possiamo pagare le pensioni agli italiani”

Per il presidente dell’INPS Tito Boeri senza l’apporto degli immigrati il sistema pensioni non regge. Ed il problema, “serissimo“, non si porrà tra 10 anni ma è immediato. Tito Boeri lo ha detto dal palco del Festival del Lavoro, a Milano, dove poco prima aveva preso la parola proprio il Ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Gli scenari più preoccupanti per la spesa pensionistica prevedono una forte riduzione dei flussi migratori che è già in atto“. Con il calo dei flussi, ha spiegato Boeri, l’arrivo di migranti “comincia ad essere non più sufficiente” a controbilanciare “il calo degli autoctoni. Le previsioni ci dicono che nel giro di pochi anni perderemmo città intere e questo è un problema molto serio per il nostro sistema pensionistico. Anche se gli italiani ricominciano a fare i figli, ci vorranno almeno 20 anni prima che comincino a pagare contributi. Volenti o nolenti l’immigrazione può darci un modo di gestire questa difficile transizione demografica. Avere immigrati regolari ci permette di avere flussi contributivi significativi“. Boeri incalza, come riportato dall’Agi: “Il problema è serissimo e immediato. Avere immigrati regolari ci permette di avere flussi contributivi significativi“. Boeri ha citato i dati INPS in base ai quali “gli immigrati regolari versano ogni anno 8 miliardi contributi sociali e ne ricevono 3 in termini di pensioni e altre prestazioni sociali, con un saldo netto di circa 5 miliardi per le casse dell’INPS“.

Da una simulazione dell’istituto di previdenza emergerebbe che “la chiusura delle frontiere ai cittadini extracomunitari fino al 2040 potrebbe costare alle casse dell’Inps 38 miliardi“. E pesante, ha affermato Boeri, sarebbe anche il peso di ‘quota 100’ per andare in pensione. “Avremmo un milione in più di pensionati – ha spiegato – ma meno lavoratori, e questo renderebbe ancora più pesante il fardello che grava su chi oggi lavora. Si tratta di impegni che aumentano di molto la spesa pensionistica“. Il giudizio di Boeri è invece positivo su vitalizi e pensioni d’oro. “Il ragionamento simbolico conta tantissimo“, ha spiegato parlando dei primi, ma “non devono esserci intenti punitivi“. Sulle pensioni, ha detto Boeri, ridurre le “aree di privilegio è meritorio” ma per il taglio “bisogna intervenire sopra un dato importo. Noi parlavamo da 5mila euro in su. Per alcune categorie – ha spiegato – come per i politici che le regole per il calcolo delle pensioni se le erano date da soli, c’erano delle deviazioni significative“. L’intervento sulle pensioni d’oro è auspicabile, ha detto Boeri “nel momento in cui c’è un debito pubblico molto alto e si vuole abbassare la pressione fiscale sul lavoro per rilanciare l’economia“.

La riflessione sui migranti da parte del presidente dell’INPS non è stata presa bene da Matteo Salvini. Il Ministro dell’Interno e vice premier ha così scritto su Twitter «Secondo Boeri, presidente dell’Inps, la “riduzione dei flussi migratori” è preoccupante perché sono gli immigrati a pagare le pensioni degli italiani… E la legge Fornero non si tocca. Ma basta!!!».

Fonte: Agi

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