Antonietta Corinto, la ragazza di Sapri che due giorni fa si è tolta la vita gettandosi dal sesto piano dell’ospedale Ruggi, a Salerno, dove aveva messo al mondo il suo primo figlio, che aveva appena allattato. «Avevamo chiesto ai medici un permesso speciale per starle vicino. Ma non ci è stato concesso» afferma in lacrime il marito Gerardo Sainato mentre accarezza la bara. Gerardo è il marito di «Nessuno ha avuto la bontà di dare ascolto alle nostre richieste.
Attorno alla bara si è stretto l’intero paese che non riesce a dare una spiegazione all’insano e inatteso gesto. Il sindaco di Sapri ha proclamato il lutto cittadino. «Era una ragazza perfetta. Non le mancava nulla – dice tra le lacrime il padre – aveva costruito attorno a lei solo amore». Nella casa della coppia tutto parla di loro e dei familiari. Su muri e sui mobili varie foto del matrimonio, celebrato due anni fa, e altre con i parenti. E poi cuori e quadri con fiori.
Antonietta era tutto questo, un mondo di colori e simboli della felicità estrema. Con Gerardo aveva da subito deciso di mettere su famiglia, finalmente ci erano riusciti. «Cosa è accaduto non riesco a capirlo. Era una coppia felice»: a parlare con il volto consumato dalle lacrime è Simona, la zia alla quale Antonietta era particolarmente legata, come riportato da Voce di Napoli: «Lunedì alle 9 mi ha chiamato per dirmi che sarebbe andata in chiesa e poi ad allattare Vincenzo. Dopo cosa è accaduto? Ditemi cosa è accaduto? Mia nipote non era depressa».
Fonti: Il Messaggero, Voce di Napoli
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