La Francia ai migranti di Lifeline: “Andate in Italia”. E Macron riceve un’onorificenza da Papa Francesco

Papa Francesco accoglie il presidente francese Emmanuel Macron mentre la nave dell’ong Lifeline, da giorni ferma davanti alle coste di Malta, chiede inutilmente aiuto alla Francia. A  riferirlo è Axel Steier, ai microfoni dell’emittente francese, Rtl: “Abbiamo chiesto alla Francia di darci il benvenuto. Se non avremo una risposta, lasceremo Malta per andare al Nord… in Spagna o in Francia“. Quindi ha lamentato che la nave è stata “rifiutata dalla Germania, dai Paesi Bassi, dall’Italia”.

Per la Francia di Emmanuel Macron ha risposto il Ministro per gli Affari europei, Nathalie Loiseau, in un’intervista all’emittente France 2: “La Francia ricorda il diritto internazionale: quando c’è un’imbarcazione e si fa un salvataggio in mare, come nel caso dei passeggeri della Lifeline, si fanno sbarcare nel porto più vicino. Tecnicamente e praticamente, sta all’Italia accoglierla. Questo non sta bene a tutti, è il diritto internazionale, e non siamo lì per sostituire il diritto con la legge della giungla“. Quindi ha chiesto “una massiccia presenza dell’Europa nei porti italiani per identificare i passeggeri”.

Pronta la replica del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, come riportato da TgCom24: “Il ministro francese è ignorante sulle Ong. Non è vero che il salvataggio dei naufraghi raccolti dalla Lifeline spettasse tecnicamente all’Italia. L’operazione non è mai stata coordinata dal Mrcc italiano e i porti più vicini all’emergenza erano quelli di Libia, Malta e Tunisia. Questa nave che ha agito ignorando le segnalazioni della guardia costiera italiana e libica: è una nave fuorilegge che va sequestrata. Mi stupisce la cattiveria dei francesi, sarebbe un bel gesto l’apertura del porto di Marsiglia a questa nave, che non si vede perché debba arrivare in Italia visto che non ha nulla a che vedere con il nostro Paese“.

In questo scenario Emmanuel Macron è arrivato a Roma per una ragione ufficiale: ovvero prendere possesso del titolo di protodiacono d’onore del capitolo lateranense un’ antica onorificenza che il Vaticano conferisce ai governanti di Francia. La tradizione ha origini antiche, risale a Enrico IV, il re di Francia calvinista convertitosi al cattolicesimo che garantì la libertà religiosa ai protestanti con l’Editto di Nantes del 1598 senza dimenticare di fare importanti donazioni alla basilica lateranense. Molti, prima di Macron hanno declinato l’onorificenza, tra questi i socialisti Francois Mitterrand e Francois Hollande, per evitare che fosse loro associata qualunque forma religiosa. La Francia è  laica per legge dal 1905, laicità invocata nel 2004 per vietare simboli religiosi – incluso il velo islamico – dalle scuole. La decisione di Macron di accettare il titolo onorario del canone ha sollevato polemiche in Francia, dopo l’ammissione di voler ristabilire un legame saldo  tra Chiesa e Stato.

Emmanuel Macron – che ha studiato presso i Gesuiti, lo stesso ordine del Pontefice – è stato accolto a San Giovanni in Laterano dal vicario del Vescovo di Roma, mons. Angelo De Donatis. Papa Francesco, in occasione della visita, ha regalato al presidente francese una medaglia di San Martino, vescovo di Tours, tra i grandi santi della Gallia, celebre per l’episodio in cui cedette il suo mantello ai poveri,simbolo di generosità nei confronti dei  più vulnerabili. Nel donare il medaglione papa Francesco ha spiegato al presidente francese, come riportato dall’Ansa: “E’ una medaglia realizzata da un artista romano del secolo scorso. Ritrae San Martino. E vuole sottolineare la vocazione dei governanti in aiuto dei poveri. Tutti siamo poveri”. Il Pontefice ha anche donato a Macron i suoi documenti Evangelii gaudium, Laudato Si’, Amoris Laetitia, Gaudete et exsultate e l’ultimo Messaggio per la Giornata mondiale della pace. Il Presidente francese ha regalato a Francesco una rara edizione in italiano del ‘Diario di un curato di campagna’ di Georges Bernanos.

L’incontro odierno era auspicato da Emmanuel Macron. Il presidente francese nell’aprile scorso, al “College des Bernardins”, su invito della conferenza episcopale francese, tenne un discorso sulle relazioni fra Stato francese e Chiesa di Roma. Nell’occasione toccò varie questioni oltre quella della laicità, fra cui appunto il tema migrazioni: citò esplicitamente la Comunità di Sant’Egidio e la Caritas per elogiare il loro «ammirevole impegno» in favore dei rifugiati e per la pace.  A seguito del presidente in questo suo viaggio romano, ci sarà anche Veronique Fayet, presidente di Secours Catholique – la Caritas francese – organismo che non ha risparmiato critiche alle politiche migratorie  di Macorn e del suo governo, giudicate finora troppo restrittive.

Fonti: Ansa, TgCom24, France 2

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