Martina, la maestra della piccola Alessia, uccisa insieme alla sorella dal padre Luigi Capasso è disperata: «proprio ieri mi aveva abbracciato e mi aveva detto ‘ti voglio bene’». Secondo l’avvocato di Antonietta Gargiulo, Maria Concetta Belli, la data di inizio della tragedia per Alessia e Martina è il 4 settembre, quando hanno assistito ad una scenata che ha cambiato per sempre il rapporto col loro papà, Luigi Capasso: «Aggredì la moglie prima davanti ai colleghi, sul posto di lavoro, allo stabilimento Findus, poi nella stessa giornata a casa, davanti alle figlie». Dopo quell’episodio la moglie lo cacciò di casa e il 7 settembre presentò un esposto, come riportato da Il Messaggero. L’uomo la implorò di non denunciarlo: aveva 90 giorni per rendere l’esposto una denuncia a tutti gli effetti. Capasso era già stato sospeso dall’Arma e una denuncia poteva essergli fatale. Lui si impegnò ad andare da uno psicologo e a frequentare un percorso di sostegno alla paternità. L’avvocato riferisce un altro eisodio «poco prima delle festività Alessia ricevette davanti alla sua scuola, a pochi metri dall’abitazione della famiglia, una visita inaspettata del padre che vuol darle il regalo di Natale. Alessia prese il regalo e scappò». Agli assistenti sociali le figlie dissero: «No, papà non lo vogliamo più vedere». Erano preoccupate e addolorate per quello che aveva subito la mamma. Ma il peggio, purtroppo, doveva ancora venire.
Fonti: Il Messaggero, TG2000
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