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“C’è la mafia nigeriana dietro all’omicidio di Pamela Mastropietro”

(websource/archivio)

In base ad un rapporto stilato dalla Oim, l’Organizzazione Mondiale delle Migrazioni, nella tratta dei migranti che ha portato – e continua ancora oggi a farlo – migliaia di migranti sulle coste dell’Europa ed in Italia nella fattispecie, al primo posto ci siano persone di nazionalità nigeriana. Nella maggior parte dei casi, quando si tratta di donne (ben l’80%) il tutto è da legare in maniera diretta al business illegale dello sfruttamento della prostituzione. Sono 11.009 le ragazze, praticamente tutte giovanissime, giunte in Italia dalla Nigeria, e di queste circa un terzo (3040 per la precisione) era minorenne. Invece nel corso dell 2017 i migranti di nazionalità nigeriana sono risultati essere al primo posto per quanto riguarda gli approdi nel nostro Paese. Purtroppo per buona parte si tratta di persone implicate in attività criminali. In particolare le donne ed i bambini sono le prime vittime della mafia nigeriana, come riportato da Il Tempo. Un rappresentante dell’ordine che opera a Castel Volturno, sul litorale domiziano in Campania, avanza ora una teoria riguardo all’efferato omicidio della giovane Pamela Mastropietro, presumibilmente violentata e poi fatta a pezzi in provincia di Macerata.

La mafia nigeriana è potentissima

Si tratta di un investigatore che porta avanti delle indagini proprio circa le attività illecite della mafia nigeriana in Italia, con Castel Volturno che rappresenta uno dei centri dove la concentrazione di immigrati è più massiccia. Su 36mila abitanti, 15mila sono africani, nigeriani in larga parte; di questi i regolari sono appena 4mila. Nel caso della povera Pamela, il principale sospettato è Innocent Oseghale, originario proprio della Nigeria ed il cui arresto è stato convalidato. La mafia nigeriana opera nei centri del sapere dello stato africano, insediandosi nelle confraternite universitarie. Sorprendentemente la stessa trova appoggi dall’alto, in consolati ed ambasciate, e spadroneggia nei poveri villaggi dell’intera Nigeria. A chiunque sia talmente disperato da non riuscire a sfuggire alla miseria vengono promesse nuove opportunità in Europa in cambio di denaro. Il prezzo che un immigrato deve pagare per trovare poi una realtà del tutto diversa e non dissimile da quanto vissuto in precedenza è di circa 30mila euro.

L’ascesa è avvenuta con la perdita di potere dei Casalesi

Inoltre le credenze popolari sono molto radicate, per cui si fa ricorso a dei riti magici che rappresentano dei sigilli inviolabili tra le parti. Se non lo si rispetta si rischia il malocchio per se e per i propri cari. È un qualcosa che magari a noi fa sorridere, ma che nei diretti interessati crea orrore e sgomento. Il procuratore aggiunto di Napoli, Giuseppe Borrelli, afferma chiaramente che, a livello di organizzazioni malavitose, nessuno è più potente della mafia nigeriana nel territorio della provincia di Caserta. I suoi affiliati hanno ereditato le attività un tempo in mano al famigerato clan del Casalesi. Si tratta essenzialmente del business legato allo spaccio di droga ed alla prostituzione: il vuoto di potere dei camorristi locali ha permesso ai malavitosi provenienti dall’Africa di instaurare il loro potere e di espandersi anche in Veneto, Piemonte e Lazio. Le forze dell’ordine italiane ritengono che proprio qui da noi ci sia il centro più importante all’estero di questi malavitosi nigeriani.

S.L.

Fonte: Il Tempo

Pubblicato da
Claudio

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