Atei, la campagna sui bambini fa discutere

ateiL’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, attraverso una nota del coordinatore del circolo di Ancona Paul Manoni, annuncia una nuova campagna destinata senza dubbio a far discutere.

La campagna degli atei: “Posso scegliere da grande?”

Nel comunicato, sul sito UAAR si legge: “Abbiamo deciso di dare il via alle tante attività e iniziative di quest’anno, sensibilizzando gli adulti sul diritto dei più piccoli a crescere senza imposizioni e senza dogmi di alcun tipo. Dal 17 gennaio in poi, faremo infatti circolare l’immagine della campagna di promozione sociale “Posso scegliere da grande?”, attraverso tabelloni e poster installati su numerosi autobus cittadini. Auspichiamo che possa far riflettere soprattutto chi è genitore sulla scelta dell’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) per i propri figli, anche in vista delle iscrizioni all’anno scolastico 2018/2019 che iniziano proprio oggi e termineranno il 6 febbraio. Questa campagna chiede ai cittadini se non sia più giusto che crescendo a un bambino venga concesso il diritto e la possibilità di sviluppare autonomamente le proprie convinzioni, o se invece sia più giusto che i genitori o una società conformista impongano le loro”.

Riteniamo che parlare di bambini “cattolici”, bambini “atei” o bambini “musulmani”, sia profondamente sbagliato perché i bambini, alla loro età, non possono certo aver maturato quello spirito critico e quegli strumenti di giudizio necessari per poter far proprie certe credenze e opinioni. Si pensi per esempio all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, per legge “impartita in conformità della dottrina della Chiesa” da insegnanti pagati dallo Stato ma scelti a insindacabile giudizio dei vescovi. Questa materia comincia sin dall’infanzia, già a 3 anni, con addirittura due ore settimanali. Con questa campagna territoriale- prosegue la nota- il nostro Circolo UAAR di Ancona vuole invitare ogni genitore a non far subire l’IRC dai propri figli. A fare per loro una scelta educativa migliore attraverso l’opzione dell’ora alternativa, in modo tale che i bambini possano scegliere da grandi e in maniera consapevole se aderire o meno a una religione”.

Fonte: UAAR

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