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Alessio Mantineo, condannato a 12 anni. Ylenia Bonavera: “Non è stato lui”

(Websource/archivio)

Alessio Mantineo incriminato per tentato omicidio e condannato a ben 12 anni di carcere, come riportato da Repubblica. Questo quanto deciso dal gup di Messina, Salvatore Mastrineo. Dieci anni di reclusione invece, chiesti dal pm Antonio Carchietti, ma non ottenuti. Quella bottiglia di benzina contro la sua ex fidanzata per lo più incinta di suo figlio, è un evento troppo grave da poter ottenere riduzioni di pena. Nemmeno i continui proclami della ragazza in difesa del suo amore, sono serviti a nulla.

Ricordiamo che Alessio, nella notte tra il 7 e l’8 gennaio di un anno fa, ha comprato una bottiglia di benzina per poi dare fuoco a Ylenia Bonavera, che per fortuna se l’è cavata con ustioni nella parte bassa del corpo ma che ha subito la perdita del bambino che portava in grembo. Il giudice da parte sua, non ha in alcun modo creduto alla versione della ragazza, andata poco più di un mese fa in aula a scagionare l’ex compagno, continuando a dichiararsi innamorata di lui e a dire di voler tornare a vivere insieme all’uomo che le aveva dato fuoco l’anno prima, come riportato da La Gazzetta del Sud. “Non è stato Alessio, non ho visto chi era, aveva un cappuccio, ma non era Alessio”. Questa la sua testimonianza dopo 12 mesi di indagini, ma la giovane vittima ha detto inizialmente, sia alla madre che ai vicini di casa che era stato proprio Alessio a bussare alla porta di casa in piena notte e a versarle la bottiglia di benzina addosso dandole fuoco.

il comando mobile della Polizia di Messina ha iniziato le indagini su Mantineo dopo avere visto i video di un distributore di benzina vicino al rione Bordonaro in cui si vedeva lui stesso, in piena notte e poco prima del folle gesto, riempire una bottiglia di plastica con un litro di benzina pagandola un euro. Così Alessio ai giudici: “Serviva per il motorino, ero rimasto a secco”. Una coincidenza che non ha lasciato spazio ad altre ipotesi, ritenuta poco credibile dagli inquirenti che assieme al giudice stesso, hanno accolto ogni tipo di accusa arrivata dai pm della Procura guidati da Maurizio de Lucia. Queste invece le parole della mamma di Ylenia, Anna Di Giorgio, ripensando ai giorni orribili passati in ospedale nel reparto di chirurgia plastica del Policlinico: “Penso che sia una sentenza giusta perchè mia figlia è viva, sono soddisfatta”. Ha resistito dunque l’ipotesi accusatoria, speravamo in una sentenza di assoluzione o comunque in una riqualificazione della condotta in lesioni gravi, verificheremo nei successivi gradi di appello”. Così invece, l’avvocato del giovane accusato, Salvatore Silvestro, al termine del processo.

GVR

Fonti: La Repubblica, La Gazzetta del Sud

 

Pubblicato da
Giorgio

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