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Cronaca

Vigile lancia un petardo addosso ad un disabile – VIDEO

Umberto Finizio, 45 anni, vigile maresciallo dei vigili urbani di Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, forse non pensava che il video del quale è protagonista diventasse virale e portasse alla fine alla sua sospensione dal servizio. Nelle immagini che vi proponiamo qui sotto lo si vede mentre, tra grandi risate e in servizio con la divisa d’ordinanza, accende un petardo e lo lancia tra le gambe di un settantenne disabile psichico che già in passato aveva subito atti di bullismo e vessazioni per strada, come riportato da La Stampa.

Il sindaco di Acquaviva delle Fonti Davide Carlucci, che ha subito avviato un procedimento disciplinare nei confronti del vigile urbano, ha stigmatizzato così il fatto: “Il vigile ha spiegato di non aver agito con sadismo e si è reso conto di aver sbagliato. Per noi l’atto è vergognoso perché potrebbe indurre qualcuno a sentirsi autorizzato a compiere gesti più violenti nei confronti del disabile. Mi aspetto dal comandante dei vigili un totale cambio di passo perché non è accettabile che a causa di un’azione così deprecabile il corpo dei vigili della nostra città finisca in prima pagina nella cronaca nazionale”.

Dopo qualche ora è arrivato anche il messaggio di scuse di Finizio: “Chiedo scusa al signor sindaco, al signor comandante della polizia municipale, ma soprattutto ai miei concittadini, e ancor più al signor C. M. per lo spiacevolissimo episodio che mi ha visto protagonista e purtroppo noto a molti”. “Non voglio giustificarmi – scrive il maresciallo dei vigili – ma sento anche di respingere le accuse di chi mi rappresenta come persona insensibile ai problemi dei disabili. Il rapporto che c’era, c’è e spero ci sarà tra me e C. M. è stato, ed è, d quotidiana frequentazione e familiarità. Tanti concittadini potrebbero testimoniare che non gli ho mai negato la parola, l’ho sempre ascoltato e sono sempre intervenuto ogni qualvolta C. M. era deriso, molestato o maltrattato da altri concittadini”. “Quel gesto irripetibile e deprecabile che ho commesso, e che non posso negare – continua – va colto nel contesto di questo rapporto personale tra me e lui. In quel maledetto momento non ho considerato C.M. come un disabile psichico ma come una persona che conosco da sempre, fin da quando sono nato”. “Sono fortemente mortificato per quanto è successo – conclude – e vorrei poter fare qualcosa per rimediarvi. Chiedo di venir giudicato per questo gesto ma anche per quant’altro svolto in sedici anni di servizio. Saprete pure che ho cercato di adempiere al servizio a cui sono stato destinato anche quando non ero al meglio delle mie condizioni di salute”.

Fonti: La Stampa

Pubblicato da
Francesco Baglio

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