Il migrante prima si era rifiutato di consegnare il biglietto, poi aveva accusato di razzismo il capotreno, quindi consegna al ferroviere una carta di credito prepagata che però non aveva soldi all’interno. Alla fine, il giovane capotreno perde la pazienza e ha quella reazione che gli costa il posto di lavoro. Strappa lo scontrino al senegalese e questi lo strattona e gli porta via pos aziendale e palmare. Il capotreno lo morde ad un braccio ma non riesce a bloccarlo. Alla fine, il migrante viene rintracciato dopo un po’ di tempo alla stazione successiva.
Come se non bastasse, il capotreno avrebbe anche bestemmiato. Ma il suo avvocato dà un’altra versione dei fatti: “A breve faremo ricorso al giudice del lavoro. Una sanzione espulsiva nei confronti del dipendente è sproporzionata. Sicuramente nella concitazione del momento i toni sono andati oltre i limiti, ma il comportamento del mio cliente va letto nel contesto specifico. E cioè stava subendo una rapina di beni aziendali che lui ha cercato di riprendersi”. Inoltre, “non c’è stata alcuna bestemmia”. Arriva anche la querela per diffamazione ai danni dell’autrice del filmato dell’aggressione finito sui social network: non sarebbe stato pubblicato integralmente, proprio per mettere in cattiva luce il capotreno.
Fonte: La Stampa
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