Rinvenuto il corpo di una giovane donna sepolto dentro una fossa nel pieno centro cittadino. E’ mistero sulla sua identità e sulle cause del decesso ma, stando ai primi accertamenti, il cadavere si trovava lì da tempo.In una fossa collocata nel pieno centro cittadino di Aosta – proprio dietro la piscina comunale – è stato trovato il cadavere di una donna. Nessuna informazione circa l’identità della vittima né sulle cause che ne abbiano causato il decesso.Ansa/Sarà SergiL’unico elemento chiaro è che la donna ha circa 30 anni, si presume valdostana anche se non se ne ha ancora la certezza. Per risalire all’identità si renderà necessario il test del dna. Il suo corpo è stato trovato nella tarda serata di martedì 31 maggio in una fossa sul greto della DoraBaltea ad Aosta. Il rinvenimento è avvenuto a seguito della segnalazione di un passante. In base ai primi accertamenti il cadavere si trovava lì da diverso tempo, eppure nessuno si era mai accorto di nulla. Sul corpo della poverina non sono stati trovati segni di violenza ma la procura di Aosta ha già aperto un fascicolo per omicidio. e a breve verranno effettuati gli esami autoptici
La buca in un cui è stato rinvenuto il cadavere è profonda una cinquantina di centimetri, lunga circa due metri e larga uno. Vicino al luogo del ritrovamento, sono stati notati i resti di una specie di accampamento. Al momento si esclude l’ipotesi del suicidio. Non è la prima volta che, del tutto casualmente, vengono trovati corpi senza vita in luoghi non sospetti. Solo pochi giorni fa in America, nello stato dell’Indiana per la precisione, un uomo, recatosi in una zona boschiva per raccogliere funghi, ha trovato un trolley dentro il quale vi era il corpo senza vita di una bambino di 5 anni. Anche in questo caso nessuna informazione sull’identità del piccolo né sulle ragioni che ne hanno provocato la morte. Non si sa nemmeno se il bambino sia stato chiuso dentro la valigia quando era ancora vivo. Mentre a Catania, dietro un muretto, è stata trovata una cesta con all’interno un neonato: il bimbo – per fortuna in questo caso vivo – aveva ancora il cordone ombelicale attaccato.