Lunghe torture prima di arrivare al tragico epilogo dello strangolamento. Così si sarebbe conclusa la vita della 59enne modenese Claudia Lepore.

Sarebbero state agghiaccianti le ultime ore di vita di Claudia Lepore. Il corpo della 59enne modenese è stato rinvenuto nel frigorifero della sua casa di Santo Domingo lo scorso 21 gennaio. Già questo fa rabbrividire. Ma, secondo gli avvocati Enrico Aimi e Giulia Giusti – incaricati dai parenti della vittima – la donna sarebbe stata oggetto di lunghe torture prima di essere uccisa. I due legali hanno spiegato attraverso una nota: “Se l’esame autoptico dovesse confermare i primi rilievi effettuati sul cadavere di Claudia Lepore, ci troveremmo di fronte ad un delitto consumato con sadica efferatezza. La morte per soffocamento sarebbe solo l’atto finale di una sequela di spietate torture. Una condizione preagonica durata presumibilmente a lungo”. Pertanto – qualora l’autopsia confermasse – non si sarebbe trattato di un delitto d’impeto ma premeditato e, probabilmente, commissionato.
Gli avvocati Aimi e Giusti hanno specificato che, in base ad una loro prima ricostruzione sulle dinamiche che hanno condotto al tragico epilogo, l’assassino di Claudia Lepore potrebbe aver cercato di estorcerle qualcosa prima di strangolarla. Ma su questo mistero – secondo i due legali – si potrà fare luce solo accedendo ai contenuti dei telefoni della vittima e degli indagati. Il 46enne Antonio Lantigua è già stato arrestato e ha confessato l’omicidio ammettendo di aver ucciso Claudia Lepore per questioni economiche al momento non chiarite. Ma restano al vaglio anche le posizioni di due italiani: si tratta di Ilaria Benati, un’ amica della vittima e di Jacopo Capasso. I due sono stati indicati dal reo confesso Antigua come mandanti del delitto. Al momento i due restano in attesa di comparire davanti al giudice.