Prestigiacomo – Sea Watch: “Pronta a tornare a bordo, dobbiamo restare umani”

Stefania Prestigiacomo lo ha fatto e lo rifarebbe: correre a bordo della Sea Watch per tentare di prestare aiuto. Lo ha detto chiaramente a FanPage, che l’ha raggiunta chiedendogli sullo stallo della nave da quasi dieci giorni in attesa di vincere il braccio di ferro contro il Ministro Salvini e l’Italia xenofoba e razzista che da più di un anno governa l’Italia, Questo pensa lei e lo pensa anche la portavoce dell’ong Giorgia Linardi.

La storia si ripete con l’imbarcazione della Ong tedesca battendte bandiera olandese e dai molti supporters italiani: anche a gennaio la nave umanitaria era rimasta alla fonda al largo di Siracusa per giorni. Alla fine si tentò il possibile: il 27 gennaio Riccardo Magi appartenente a +Europa, Nicola Fratoianni di Sinistra italiana, e la stessa Stefania Prestigiacomo di Forza Italia si recarono a bordo della nave come fa sapere Secolo d’Italia, seguiti, il giorno dopo, da Maurizio Martina e Matteo Orfini del Partito Democratico. Volevano ardentemente verificare con i loro occhi le condizioni in cui versavano i 47 migranti.  Per il loro gesto umanitario la Capitaneria di Porto di Siracusa comminò loro una multa da duemila euro, per illecito amministrativo.

L’azzurra Prestigiacomo, unica deputata del Centrodestra a salire a bordo, fu travolta dalle critiche dei vertici di Forza Italia che  bollarono l’iniziativa come “autonoma e non concordata”, nonostante Silvio Berlusconi si fosse detto favorevole allo sbarco. Ma non all’iniziariva in compagnia dei Dem, forse

“Rifarei tutto, assolutamente – ha detto Stefania Prestigiacomo a Fanpage – Se dovessi ritrovarmi nella stessa situazione, con una tragedia umana a pochi passi da me, mi comporterei allo stesso modo, avvalendomi delle mie prerogative parlamentari. Non abbiamo violato alcuna legge”. Sulle soluzioni, tuttavia, la deputata non si sbilancia, preferendo far riferimento alle dichiarazioni del Quirinale: “Francamente io mi associo alle parole pronunciate ieri dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Nessun Paese può farsi carico da solo di questo problema. Ma la questione può essere affrontata anche coniugando l’umanità con il rigore, pretendendo la collaborazione degli altri Stati Ue“.

Il Presidente ieri, parlando in occasione della giornata mondiale del rifugiato ha ricordato come l’Italia ha l’obbligo di offrire assistenza a coloro che scappano dalle persecuzioni, secondo quanto afferma la nostra Costituzione. Ma non ha dimenticato i doveri degli altri: “L’Unione deve essere protagonista per sviluppare una politica comune che riesca a mitigare i conflitti e sostenere le esigenze di sicurezza e sviluppo dei popoli più esposti alle crisi umanitarie, attraverso un partenariato strutturato con i Paesi e le comunità che ospitano rifugiati e richiedenti asilo“.

Fonti: Secolo d’Italia, Fanpage

 

Impostazioni privacy