Nella quarta e ultima puntata de Il Nome della Rosa, Remigio viene arrestato e processato per eresia. Intanto Bernardo riesce a far fallire la disputa e a coinvolgere i francescani nella stessa accusa di eresia, dicendo che la loro visione di una chiesa povera è fomentatrice di violenza. Nel frattempo Malachia riesce a mettere le mani sul libro e lo mette al sicuro in biblioteca.
Remigio viene sottoposto a processo da Bernardo: qui viene accusato non solo dei delitti commessi quando era dolciniano, ma anche di quelli avvenuti in abbazia. Sfinito dalle torture e ingolosito dalle promesse di Gui, Salvatore testimonia contro l’amico che alla fine, stremato dalle torture, ammette tutte le accuse e viene condannato al rogo assieme alla ragazza occitana.
Adso non riesce a darsi pace per il destino della giovane e chiede una mano a Guglielmo. Anche Anna tenta di liberare i due prigionieri, ma si ferma quando il cellario le confessa di essere stato lui ad aver tradito i genitori. Durante la messa, improvvisamente, Malachia cade a terra: è morto. Gui sembra essere stato convinto da Guglielmo a liberare la ragazza, ma è un inganno visto che ha intenzione di ucciderla prima dell’alba. Nel frattempo – anche se sanno di rischiare la vita – i francescani partono per andare ad Avignone a parlare con il Papa. Guglielmo – anche se invitato a lasciare l’abbazia il giorno successivo – è deciso a scoprire chi sia l’assassino che ha causato la morte dei monaci.